Ast Terni nell'esercizio 2018-2019, ha speso 35 milioni di euro per la tutela ambientale. Ast punta su direttrici di sviluppo
Presentato il Secondo Bilancio di Sostenibilità Ast; nella giornata di oggi 25 febbraio, l’ad Ast, Massimiliano Burelli e il management dell’azienda, hanno presentato in call i dati relativi al secondo step dell’iniziativa dell’azienda che, nell’esercizio 2018-2019, ha speso 35 milioni di euro per la tutela ambientale.
Sostenibilità
“L’impegno dell’azienda nei confronti del territorio e dei lavoratori è sempre massimo – ha sottolineato l’ad Burelli – La sostenibilità per noi non è uno slogan, ma qualcosa in cui crediamo fermamente”.
Report spontaneo
Il dottor Fabrizio Vigni ha illustrato il report del bilancio di sostenibilità, un documento che per il tipo di attività di Ast non sarebbe un obbligo di legge, ma che Ast ha deciso di presentare in autonomia.
“Acciaio materiale infinito”
Per redigere il bilancio sono state seguite le linee guida di un organismo indipendente internazionale riconosciuto dall’Onu GRI. “La pandemia Covid-19 ha creato un contesto in cui si scorgono profondi cambiamenti, a iniziare il contesto europeo che sta puntando alla digitalizzazione, alla sostenibilità, alla transizione energetica e all’economia circolare che sono le parole chiave per il futuro dell’economia globale. L’industria siderurgica è un punto cardine di questa sinergia – spiega Vigni – perché l’acciaio è un materiale permanente che può essere utilizzato potenzialmente all’infinito”.
Impegno per la sostenibilità
Ast è un’azienda che utilizza molti materiali provenienti da riciclo, il 66,4% dei materiali proprio dal riciclo, un indice molto rispetto al dato nazionale e globale che, insieme al progetto del parco recupero scorie, all’orientamento verso l’efficienza energetica, alla riduzione di gas a effetto serra (per ogni tonnellata di produzione di acciaio Ast genera 0,6 e di Co2, la media globale è 1,8), rende Ast una delle aziende più virtuose tra i vari competitor.
Quali sostenibilità
“Quando parliamo di sostenibilità – spiega l’ad Burelli – ci riferiamo a quella ambientale, sociale ed economica. Siamo convinti che gli obiettivi posti a livello globale e nel contesto dell’Agenda 2030 dell’Onu devono essere raggiunti. Così come abbiamo lavorato in modo importante per migliorare sicurezza e legalità, riteniamo che la sostenibilità sia determinante per la competitività dell’azienda e per la strategia aziendale sui mercati”.
3 direttrici di sviluppo
Sempre l’ad Burelli ha poi citato le 3 direttrici verso le quali si sta orientando l’azienda per raggiungere la massima sostenibilità: andare verso la circolarità, attraverso un uso efficiente di materiali ed energia; investire nella tutela ambientale e nella salute dei lavoratori; sostenere iniziative di riqualificazione ambientale con progetti ecosostenibili per il territorio.
Scorie e rifiuti
Ast produce 126mila tonnellate di rifiuti l’anno, tra i quali 69mila sono definiti pericolosi, dato che rispetto all’anno precedente si è ridotto del 4,7%. A queste cifre si sommano le scorie il cui volume si è ridotto dell’1,6% rispetto all’anno precedente. Proprio le scorie rappresentano il maggior volume di rifiuti prodotti, 320mila tonnellate su un milione di tonnellate prodotte. Proprio per questo Ast sta lavorando a un progetto di avanguardia di recupero di parte delle scorie per trasformarle in un sotto prodotto per la costruzione di manti stradali.