Aggiornamento ore 19.00 – La provocazione è di quelle forti e viene dal capogruppo regionale di Forza Italia, Raffaele Nevi: “La Regione, se non ci saranno i vertici della ThyssenKrupp, non deve andare al tavolo convocato presso il Ministero dello Sviluppo Economico per giovedì prossimo” – le parole del forzista sembrerebbero così confermare quanto anticipato nel primo pomeriggio da TO, riguardo la possibile assenza dei manager tedeschi al tavolo convocato per giovedì prossimo al Mise.
“La Regione – prosegue Nevi – non si faccia prendere ancora per il naso dai vertici della Thyssen. Vertici che, a quanto pare, hanno delegato ancora la dirigenza locale a partecipare al tavolo di giovedì al Ministero. Una decisione che non serve a conoscere la reale volontà della multinazionale. Il Governo deve chiedere e ottenere un incontro con i i massimi esponenti della Thyssen-Krupp per capire, una volta per tutte, tempi e modi dell’annunciata vendita dello stabilimento ternano. Il resto sono solo chiacchiere che non servono a nulla, se non a rinviare ancora una stabilizzazione definitiva della situazione e delle scelte rispetto al futuro sviluppo degli impianti”.
Aggiornamento ore 14.20 – Secondo quanto appreso, secondo una procedura burocratica, dovranno essere i sindacati nazionali a invitare i rappresentanti locali a Roma, anche se ancora non è chiaro con quale reale potere in sede di trattazione. Il nodo che invece preoccupa di più politica e le stesse sigle sindacali è che a Roma non dovrebbero essere presenti i manager tedeschi, ma soltanto l’ad Ast Massimiliano Burelli e il suoi stretti collaboratori. Ovviamente ci sarà stato, o ci sarà entro dopodomani, un confronto tra i manager di Viale Brin e i pari tedeschi, ma difficlmente si avranno ulteriori informazioni rispetto a quanto già noto.
Dopo le perplessità del sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, sulla data di convocazione di un tavolo tecnico al Mise per discutere i dettagli della vendita di Ast da parte di Thyssen, nella mattina di oggi, la data del 14 dicembre è stata formalizzata dal Ministero.
Nei giorni scorsi, infatti, era stato il segretario nazionale del Pd Matteo Orfini, in visita a Terni, a fornire indicazioni sulla data decisa per ascoltare le intenzioni del management tedesco sugli stabilimenti di Viale Brin, senza che il primo cittadino fosse stato prima informato della circostanza.
“Ci è stato riferito informalmente che il tavolo ministeriale sarà convocato il 14 con la dirigenza Ast, ma al momento non è arrivata alcuna convocazione ufficiale e siamo in attesa di comunicazioni”– queste le parole di Di Girolamo dello scorso 7 dicembre, nell’ambito della seduta del consiglio comunale – a 5 giorni di distanza, ora la comunicazione ufficiale c’è. Con qualche sorpresa. L’invito del Mise, infatti, non è stato rivolto alle segreterie provinciali e comunali delle sigle sindacali, ma soltanto a quelle nazionali, circostanza che si era già verificata nell’estenuante 2014, anno della vertenza che portò all’accordo di dicembre.
Intanto, nella giornata di domani, in Regione è stato convocato un vertice con le forze sociali per concertare una strategia comune in attesa dell’incontro di giovedì, nell’ambito del quale i manager Thyssen dovranno spiegare come e quando intendano vendere Ast.
“Da parte nostra – ancora parole di Di Girolamo del 7 dicembre – chiederemo che se Ast dovrà essere venduta venga inserita in un gruppo importante a livello globale per mantenere e sviluppare l’attuale produzione. In questo senso abbiamo sempre espresso una preferenza per Posco, gruppo coreano che ha rapporti storici con Ast e che in Turchia, quindi nell’area europea, non ha forni fusori”.