I genitori degli alunni della Giovanni XXIII chiedono chiarimenti, così come la Lega; che però viene 'bacchettata' dal Comune: "Polemiche prima di una gara da 8 milioni di euro"
Una segnalazione per migliorare la mensa scolastica della scuola primaria Giovanni XXIII dell’IC Assisi 2, dove sono state riscontrate diverse criticità porta a uno scontro tra giunta e Lega, quest’ultima ‘accusata’ di voler creare casi alla vigilia di una gara da 8 milioni di euro per il servizio.
La ‘baruffa’ nasce da una lettera che i genitori hanno scritto al sindaco Stefania Proietti, protocollata in Comune dopo un controllo effettuato a scuola in cui sono state riscontrate criticità sulla quantità delle porzioni; sulla qualità delle materie prime; sul controllo della temperatura; e l’indice di gradimento del menù scolastico.
Le lamentele dei genitori sulla mensa scolastica alla Giovanni XXIII
Nello specifico, si legge nella missiva, “le porzioni dei piatti sono appena sufficienti e risultano scarse per le classi quarte e quinte”; per quanto riguarda la qualità, “bisogna verificare se ci sono errori nella preparazione (cottura, densità, consistenza, sapore e condimento) o migliorare l’appetibilità dei piatti proposti”, verificando anche la temperatura “perché spesso le pietanze sono fredde“; infine, andrebbe valutato il gradimento, considerato che “la percezione della qualità del servizio mensa si può misurare dando voce anche ai genitori e ai bambini stessi”. Per accertare i disservizi i genitori propongono un questionario anonimo; ma quelle ‘culinarie’ non sono le uniche perplessità sollevate.
C’è ad esempio “la discriminazione tariffaria tra utenti residenti e utenti non residenti, nel nome di una scuola inclusiva per tutti gli studenti, indipendentemente dalla residenza di provenienza, auspicando a tariffe identiche per i residenti e i non residenti nel Comune di Assisi e frequentanti l’Istituto”. La differenza è di 70 centesimi a pasto, 4.50 contro 5.20 circa, ma può succedere che un bambino assisano figlio di una famiglia benestante paghi meno del bambino con Isee uguale a zero e residente fuori. Inoltre, segnalano i genitori, “Le tariffe della mensa scolastica sono giudicate eccessivamente elevate rispetto anche alla qualità del cibo offerto: se esso fosse allineato alla media nazionale della tariffa massima, che è di circa euro 4,00, aiuterebbe le situazioni economiche di tutte le famiglie”. Segnalata anche la “mancata previsione di agevolazioni tariffarie per figli successivi al primo frequentanti l’Istituto in supporto alle famiglie”.
La Lega chiede risposte concrete, la giunta risponde
Sulla scia della lettera si muove anche la Lega Assisi: “Una scuola moderna – dicono Francesco Mignani e Jacopo Pastorelli – deve essere in grado di fornire servizi di qualità: non ci sembra il caso della primaria Giovanni XXIII di Assisi. Alla luce delle perplessità descritte dai genitori, il sindaco Proietti non può ignorare il problema: deve trovare una soluzione nel più breve tempo possibile pensando al benessere degli studenti. Se l’amministrazione non fornirà risposte concrete, presenteremo un’interrogazione in consiglio comunale”.
A rispondere per la giunta è l’assessore Paolo Mirti, premettendo che “La qualità dei pasti consumati dalle nostre bambine e dai nostri bambini è un interesse pubblico da tutelare con la massima attenzione e trasparenza, evitando che legittime esigenze di chiarezza dei cittadini possano essere strumentalizzati o amplificati creando situazioni di ingiustificato allarme sociale”.
L’assessore rivendica che “le tariffe assisane sono tra le più basse della regione tant’è che coprono appena il il 58% delle spese sostenute dal Comune per garantire il servizio. L’amministrazione comunale di Assisi proprio per assicurare la qualità della mensa spende infatti un milione di euro l’anno, dei quali solo 580.000 euro provenienti dal pagamento delle tariffe. E’ evidente che per cercare di non incrementare questo ingente esborso pubblico per un servizio a domanda individuale abbiamo previsto una piccola quota aggiuntiva per le tariffe degli utenti non residenti nel nostro territorio. E’ una misura prevista in molti altri Comuni senza che nessuno abbia mai parlato al riguardo di discriminazioni operate ai danni dei cittadini. Dall’anno prossimo – anticipa Mirti – ci sarà la reintroduzione degli sconti tariffari a favore delle famiglie con più figli nello stesso istituto”.
Quanto al cibo, viene fornito in base alle tabelle scientifiche elaborate da esperti regionali, anche se su quantità e temperature vengono svolti “controlli periodici dagli uffici comunali che non hanno riscontrato problemi. Naturalmente intensificheremo i controlli e la supervisione alla luce delle segnalazioni pervenute dai genitori. Ma il giorno del sopralluogo dei genitori le derrate alimentari rispettavano integralmente i quantitativi da utilizzare secondo le tabelle dietetiche e le temperature prescritte. Tanto per fare un esempio, il menu di quel giorno prevedeva il risotto con gli spinaci e dalla quantità complessivamente cucinata risulta che per i 230 consumatori effettivi la porzione media di riso disponibile era di circa 145 grammi a persona. Del resto la ditta aggiudicataria del servizio di refezione scolastica dispone delle prescritte certificazioni di qualità e non sono mai emerse situazioni di non conformità né per la qualità né per la quantità rispetto a quanto stabilito nelle linee guida della ristorazione scolastica fissate dalla Asl competente in sede di elaborazione del menu per le scuole“.
Infine, la stoccata alla Lega: “Appare quantomeno discutibile, da parte dell’opposizione, parlare con polemiche a mezzo stampa mentre è in corso la gara di appalto europea per le mense scolastiche del Comune di Assisi del valore di oltre 8 milioni di euro, procedura questa che è di interesse degli uffici preposti, ed è una questione esclusivamente gestionale e non certo appannaggio della politica”. (Foto in evidenza di Jonathan Borba su Unsplash)