Alberi lasciati crescere (o morire). Senz’acqua o, al contrario, in una situazione tale da sviluppare una folta chioma che finisce per invadere marciapiedi e strade.
Da Ponte San Giovanni all’acropoli, la situazione degli alberi non sfugge ad alcuni cittadini. Che hanno provveduto a dar loro “da bere” o che stanno segnalando situazioni di pericolo legati all’assenza di manutenzione.
Giacomo ed Ennio, i due angeli del Parco Pascoletti, alle prime luci del giorno custodiscono prato e alberi assetati, con in mano decespugliatore, rasaerba, zappa, pala e secchio di acqua per le piante assetate dove non arriva il tubo allacciato ad una delle condutture del Parco.

Ora Giacomo ed Ennio, impietositi dallo stato delle piante, hanno allargato il loro impegno lungo il percorso ciclopedonale da via Grieco a Ponteland, davanti alla chiesa, per curare i colletti degli alberelli messi a dimora da poco e necessari di manutenzione accurata e soprattutto, con queste temperature, di acqua. In attesa di un provvidenziale e professionale intervento comunale Giacomo ed Ennio hanno iniziato a lavorare dando un illuminato esempio di amore e attenzione per la salute di erba e piante e del territorio pubblico in genere non tralasciando la raccolta di cartacce, lattine e bottiglie di carta e di plastica.
Diversa la situazione in via Marconi, dove i tigli sovrastano marciapiede e sede stradale. “Non è una bella visione – segnala Gino Goti – vedere l’inchino di quei rami fino a disturbare il passaggio dei pedoni sul trafficato marciapiede. Non è normale che nessuno che dovrebbe vigilare anche su questa vegetazione infestante e pericolosa segnali e richieda al cantiere comunale o a chi per esso, un intervento almeno stagionale quando le foglie iniziano a ricoprire i rami e con l’ingombro e il peso a disturbare il “traffico” pedonale”.
