Il 2024 si è appena concluso, ma i fuochi d’artificio tra Arvedi Ast e Prisciano illuminano ancora il ‘Caso Terni’. Nel 2024 ci eravamo lasciati con il tavolo convocato in extremis dopo che Tuttoggi.info aveva continuato a documentare una situazione che sembra non avere fine o soluzione: le polveri e le vibrazioni prodotte dagli stabilimenti Arvedi Ast-Tapojarvi che tengono un intero quartiere e una parte della città sotto continua pressione. Il clima non è dei migliori per più motivi. L’amministrazione comunale, nelle persone del vicesindaco Riccardo Corridore e dell’assessore all’Ambiente Sergio Cardinali, ha iniziato a dare segni di insofferenza nei confronti del Comitato Prisciano Terni Est per i comunicati stampa ritenuti troppo ‘aggressivi’ e per la sostanziale ‘impotenza’ della politica nei confronti delle regole dettate dal colosso dell’acciaio; il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, dalle iniziali promesse di ordinanze di limitazione alla produzione per Arvedi Ast ora se la prende con il nuovo assessore all’Ambiente Thomas De Luca (M5S) perché Alternativa Popolare ha perso le elezioni con gli ‘amici’ del centrodestra; i vertici di Arvedi Ast-Tapojarvi continuano a promettere soluzioni (al momento di dubbia efficacia) e a dettare, di fatto, un cronoprogramma che certo non tiene conto delle urgenze riscontrate dai cittadini.
Pm10 alle stelle a Prisciano
Intanto con il nuovo anno possiamo confermare che Prisciano ha un record mondiale di tasso di presenza del nichel. Se nel 2023 l’allarme era stato lanciato dal M5S, nel 2024 lo stesso sindaco Bandecchi aveva confermato che Prisciano è il posto “con il più altro tasso di nichel nel mondo” con tanto di polemica a strascico sollevata dall’allora assessore Enrico Melasecche con le famose ‘sabbie del Sahara’. E come inizia il 2025? Con i dati impietosi che riguardano gli sforamenti delle Pm10 registrati delle centraline Arpa nel 2024: +75%.
Nichel nel mirino
“I dati non lasciano spazio a dubbi: nel 2024, gli sforamenti di PM10 nella zona di Prisciano sono aumentati del 73% rispetto a quanto avvenuto nel 2023. Numeri concreti che confermano ciò che cittadini e Comitato denunciano da oltre un anno, dando voce alle preoccupazioni crescenti riguardo la qualità dell’aria e l’impatto sulla salute pubblica – si legge in una nota del Comitato Prisciano – Il peggioramento percepito dai cittadini trova ora riscontro nei numeri. Che il principale responsabile degli sforamenti sia proprio il nichel? Nichel che, dai dati pubblicati da Arpa ed aggiornati al mese di luglio 2024, si sta attestando su concentrazioni ben al di sopra dei valori obiettivo stabiliti dalla legge per quanto riguarda la stazione di rilevamento di Prisciano. Ricordiamo che la “scoria” influenza i livelli di nichel: è proprio dalla polvere bianca, infatti, che deriva oltre il 30% del nichel rilevato dalla centralina della zona. Ne consegue che un aumento di scoria nell’aria (gestita fino ad oggi a cielo aperto) porta ad un incremento del livello del nichel”.
Appello alle istituzioni
“Continua così il trend di crescita “negativa” che non è più possibile ignorare: è necessaria un’inversione di rotta immediata – conclude la nota – Alla luce di tutto questo ribadiamo il nostro appello alle Istituzioni e alle parti in causa affinché il problema di Prisciano venga affrontato con la massima serietà e determinazione mettendo in campo ogni strumento e soluzione possibile che possa contribuire al miglioramento delle condizioni di vita per tutti i residenti”.