Potrebbero esserci ulteriori, clamorosi sviluppi nell’ambito dell’inchiesta ribatezzata “Big bull” che ha portato all’arresto di un noto body builder di Spoleto e alla denuncia di almeno altre 4 persone tra la provincia di Perugia e Massa. L’indagine, avviata da più di un anno, ha fatto emergere un quadro indiziario che ha convinto il gip di Perugia ad emettere l’ordine di custodia cautelare e ben 34 perquisizioni eseguite tra palestre e abitazioni. I carabinieri del Nas di Perugia, coordinati dal capitano Vetrulli, si sono presentati questa mattina presto all’indirizzo dello spoletino invitandolo ad aprire il proprio garage. Qui, come sospettavano gli inquirenti, sono state rinvenute migliaia di confezioni di farmaci anabolizzanti e stupefacenti. L’uomo, 35 anni, sposato, già socio di una palestra della città, è stato così tratto in arresto e ora si trova a disposizione dell’autorità giudiziaria. L’accusa è di associazione a delinquere finalizzata alla compravendita illegale e alla cessione di farmaci anabolizzanti e stupefacenti. La notizia ha fatto presto il giro della città dove il builder gode di una qualche fama proprio per la sua passione per questo genere di sport. Il blitz dei Nas ha interessato diverse strutture e abitazioni tra Terni, Siena, La Spezia, Roma, Bologna e Roma, oltre ovviamente a Spoleto e Massa. Fonti ufficiali dei carabinieri confermano che “nessuna palestra, ad eccezione di una in provincia di Massa è risultata coinvolta nel traffico dei farmaci”. Gli inquirenti cercheranno ora di capire da dove proviene il materiale farmaceutico.