Arresti domiciliari per Antonio Leandri: uccise il padre un anno fa - Tuttoggi.info

Arresti domiciliari per Antonio Leandri: uccise il padre un anno fa

Redazione

Arresti domiciliari per Antonio Leandri: uccise il padre un anno fa

Gio, 22/12/2011 - 13:47

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Antonio Leandri, l'ex insegnante di educazione fisica che un anno fa uccise il padre di 88 anni e fece a pezzi il suo corpo nell'appartamento dell'anziano, in pieno centro storico a Perugia, ha ottenuto gli arresti domiciliari, concessi dal gip di Perugia, Alberto Avenoso, e sui quali si è pronunciato favorevolmente anche il pm Claudio Cicchella. Leandri sarà per questo traferito in una comunità terapeutica. Il giudice ha infatti accolto la richiesta della difesa, giustificandola così: “non vi è dubbio che, alla luce di quanto emerso in sede di perizia psichiatrica effettuata nelle formule dell'incidente probatorio, le valutate esigenze cautelative nei confronti di Leandri debbano ritenersi parzialmente affievolite”. Il giudice, nella sua decisione, ha inoltre affermato che l'ex insegnante “sebbene ritenuto dal collegio peritale capace di intendere e di volere al momento dei fatti è affetto da un non irrilevante disturbo borderline della personalità che ha certamente influito sulla ideazione e commissione del gesto omicida, nel contesto di un rapporto padre-figlio particolarmente problematico e connotato da continue e gravi condotte, ora di abuso, ora di rifiuto, ora di violenza e derisione da parte della vittima verso il figlio, tali da aver irrimediabilmente segnato in senso fortemente negativo l'intera vita dell’imputato”. Per il giudice, quindi, risulta necessaria nei confronti del Leandri “l'applicazione di adeguate misure di contenimento, che consentano l'effettuazione di adeguati interventi e percorsi terapeutici volti al recupero del disturbo di personalità. Va anche evidenziata l’attuale assenza di rischio di inquinamento probatorio e di fuga avendo il Leandri offerto ampia confessione e intrattenuto nel periodo di carcerazione importanti rapporti con i parenti e con la fidanzata”. Gli avvocati della difesa Claudio Lombardi e Adele Lerose si sono detti soddisfatti del risultato raggiunto, che avvalora la perizia dei consulenti di parte che avevano affermato come il carcere non avrebbe affatto aiutato l’imputato. L’ex insegnante adesso sarà sottoposto alle cure adeguate in attesa del processo.

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Ale.Chi.

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