L'area industriale di San Giacomo presto potrà entrare in funzione. Ad annunciarlo è l'assessore regionale Mario Giovannetti, che questa mattina in consiglio regionale ha spiegato come “dopo due ricorsi al Tar ed una sentenza della Corte d'Appello la zona industriale di San Giacomo di Spoleto è pronta per ospitare gli impianti delle aziende che hanno scelto di trasferirci la propria attività e che potranno farlo in pochi mesi”. L'assessore regionale alle attività produttive ha risposto, durante la seduta di question time, al consigliere del Partito democratico Giancarlo Cintioli, che aveva sollecitato interventi per bloccare le gravi perdite occupazionali cheinteressano il territorio spoletino e per agevolare l'apertura dell'areaindustriale di San Giacomo.
“La vicenda della Minerva – ha detto inoltre Giovannetti – è stata affrontata altre volte in Consiglio e proprio in questi giorni dovrebbe essere presentato il bando per l'affitto di questa azienda spoletina. Per quanto riguarda l'area industriale di San Giacomo di Spoleto, i lavoro sono terminati in febbraio”.
“Ci sono stati – ha spiegato Giovannetti – due ricorsi al Tar che hannorallentato i tempi di attivazione: la Corte d'Appello ha riconosciuto unvalore dei terreni più alto, da 33 a 50 euro al metro quadro. Questo nonha però scoraggiato le aziende che avevano mostrato interesse per l'area,che hanno confermato la disponibilità a trasferirvi la propria sedeproduttiva. Entro qualche mese l'area industriale di San Giacomo diSpoleto sarà in funzione. Non c'è dubbio – ha aggiunto – che lapossibilità di avere aree industriali strutturate e collegate in rete traloro possa essere utile a sostenere una politica di sviluppo”.
Il consigliere Cintioli si è detto soddisfatto dell'avanzamento dei lavorie delle indicazioni fornite dall'assessore ed ha ricordato che anche ilPatto per lo sviluppo prevede la riqualificazione dell'offerta insediativaper le realtà produttive, a cui devono essere affiancati interventi per lamessa in rete delle tante piccole aree industriali disseminate da Narnifino a Bastia”.