Analisi infiltrazioni mafiose in commissione tifernate, sì a mozione Castello Cambia - Tuttoggi.info

Analisi infiltrazioni mafiose in commissione tifernate, sì a mozione Castello Cambia

Redazione

Analisi infiltrazioni mafiose in commissione tifernate, sì a mozione Castello Cambia

Se ne occuperà l'organismo consiliare "Controllo e Garanzia" di Città di Castello
Sab, 07/03/2020 - 12:56

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E’ stata approvata in Consiglio comunale a maggioranza, con l’astensione di Fd’I, Lega, Tiferno Insieme e Marcello Rigucci del Gruppo Misto, la mozione proposta da Castello Cambia per “assegnare alla Commissione Controllo e Garanzia anche la funzione di analisi del fenomeno delle infiltrazioni mafiose e di promozione e sensibilizzazione alla legalità e su questi temi, raccomandando al presidente dell’organismo il coinvolgimento dei capigruppo”.

Il documento, emendato rispetto al testo, è stato presentato dal capogruppo di Castello Cambia Vincenzo Bucci: “Il territorio dell’Alta Valle del Tevere è sostanzialmente sano ma la stampa ha parlato di pesanti infiltrazioni mafiose in Umbria; anche Città di Castello ha visto operare organizzazioni criminali“, ha detto riferendosi alla camorra a San Secondo, dove la Procura di Firenze ha confiscato una villetta e 4 lotti di terreno edificabile al clan Terracciano, e alla ‘ndrangheta nell’ambito dell’operazione Stige, che aveva visto coinvolto anche il progetto di Piazza Archeologia.

Si propone l’istituzione di una commissione antimafia, al fine di operare sul fronte dell’educazione tra i giovani con iniziative pubbliche di sensibilizzazione sul tema delle mafie e del rispetto delle legalità, anche in collaborazione con scuole e associazioni del territorio; ma anche sul fronte del monitoraggio sulle attività economiche del Comune, impegnandosi a interloquire periodicamente con sedi Istituzionali come Prefettura, Magistratura e Forze dell’ordine, con i quali poter ulteriormente sottoscrivere un Protocollo di Intesa e di collaborazione permanente”.

Masciarri (Psi) è intervenuta per chiedere “in quale commissione verrà incardinata”. Per il sindaco Luciano Bacchettaa Città di Castello non ci sono casi riconducibili al fenomeno mafioso. Il procuratore ha parlato di contiguità inconsapevoli con la malavita. Io sono stato ascoltato dalla Commissione Antimafia nazionale ma quasi per formalità, perché in Umbria non c’era un emergenza criminale legata alla mafia. Il Comune ha un Patto di legalità in base al quale comunichiamo alla Prefettura tutti i fatti che appaiono rilevanti. Una commissione ad hoc mi sembra complessa, la mia proposta è ricondurre il tema alla commissione Controllo e Garanzia”.

Lignani Marchesani (Fd’I) ha portato l’esempio di “Mafia Capitale”: “L’associazione mafiosa è caduta quasi in tutti i processi. Corruzione e mafia sono gravi reati ma distinti. Ma il Comune può dare un contributo? Non abbiamo poteri inquirenti, al massimo possiamo ascoltare soggetti informati. Prendiamo spunto per ricostituire la Commissione Controllo e Garanzia. Si ad un’implementazione del nostro ruolo anche in via riservata, no al travestimento da soggetti inquirenti”. Tavernelli (Pd): “Il gruppo è d’accordo con la commissione ma il mandato è breve per costituirla. Nel 2011 era già stata votata la costituzione di una commissione. Non può lavorare come una commissione parlamentare. Un comportamento con la schiena dritta paga sempre come senso civico e qualità delle istituzioni. D’accordo con il sindaco”.

Arcaleni (Castello Cambia): “Lo spirito della mozione è stato colto e non è inquirente. La proposta è di tipo politico: tenere alta la guardia sulle questioni di legalità. C’è bisogno di un’attenzione alta e un occhio vigile. Diamo un segnale anche se siamo in scadenza. Anche in Regione è stata costituita una commissione antimafia. Non possiamo risolvere con una seduta ad hoc della Commissione Controllo e Garanzia ma in un organismo, una funzione strutturale”. Zucchini (Gruppo Misto): “Sono d’accordo con incardinare questa proposta all’interno delle funzioni della Commissione Controllo e Garanzia”. Bucci: “Ci sono elementi di preoccupazione per l’Umbria. La proposta è che nella Commissione Controllo e Garanzia siano integrati tutti i capogruppo con diritto di voto nel seguire i temi della criminalità organizzata”. Arcaleni ha letto un emendamento poi recepito nel documento approvato.

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