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Amelia, domani si celebra la festa di Santa Fermina

Redazione

Amelia, domani si celebra la festa di Santa Fermina

Lun, 23/11/2020 - 14:08

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Ci saranno due momenti liturgici

Domani 24 novembre ad Amelia si celebrerà la festa di Santa Fermina, patrona della città e copatrona della diocesi di Terni-Narni-Amelia. Una celebrazione che è un evento comunitario religioso e civile, un incontro annuale tra Amelia e Civitavecchia per rinsaldare il gemellaggio tra le due città nel nome della comune patrona Fermina, giovane martire del III secolo.

Numero limitato per norme anti-Covid

Quest’anno le celebrazioni saranno in forma ridotta e a numero limitato di fedeli nelle singole celebrazioni, nel rispetto delle disposizioni anti Covid 19.

Gli appuntamenti liturgici

Due saranno i principali momenti liturgici del 24 novembre: alle ore 12 la celebrazione nella concattedrale, in comunione con la Chiesa di Civitavecchia, presieduta dal vicario generale della diocesi di Terni-Narni-Amelia mons. Salvatore Ferdinandi.
Alle ore 17.30 la solenne concelebrazione presieduta da mons. Giuseppe Piemontese vescovo di Terni-Narni-Amelia. Al momento dell’offertorio la sindaca Laura Pernazza offrirà il cero votivo a nome della Città e del comprensorio. Saranno presenti alla liturgia le rappresentanze dell’Ente Palio e delle Contrade. I canti liturgici saranno eseguiti dalla cappella musicale della concattedrale. La celebrazione sarà trasmessa sul canale Youtube della basilica concattedrale di Santa Fermina e dal canale Facebook della diocesi di Terni-Narni-Amelia.

Evitare assembramenti

Altre celebrazioni nella concattedrale si terranno alle ore 8.00 – 09.15 – 10.30 per evitare assembramenti e il rispetto rigoroso del distanziamento e di tutte le norme anti Covid.
Durante tutta la mattina sarà possibile accostarsi al sacramento della confessione esclusivamente nella Cappella Farrattini ampia e riservata.

Santa Fermina

Di origini romane, Fermina si convertì giovanissima al Cristianesimo, con impegno ed entusiasmo si consacrò all’apostolato, convertendo tantissime persone, sollecitata da una fede fervida e operosa. Secondo la sua passio, che non è anteriore al sec. VI, Fermina era una vergine romana figlia dello stesso praefectus urbis, Calpurnio. Da Roma la famiglia si trasferì a Civitavecchia e quindi ad Amelia. La giovane Fermina qui visse una vita eremitica, rivolgendo ai fedeli parole di conforto esortandoli coraggiosamente alla fede e all’amore.

Un consularis Olimpiade, che aveva tentato di sedurla, fu da lei convertito e diede poi la vita per la fede. Fermina seppellì il martire in un suo fondo detto Agulianus a circa otto miglia da Amelia il 1° dicembre.

Denunciata come cristiana, Fermina fu arrestata e condotta davanti al giudice Megezio il quale, nemico acerrimo dei cristiani, la sottopose a minacce e tormenti più spietati che non spezzarono però il suo coraggioso rifiuto di rinnegare la fede cristiana. Più tardi anche lei subì il martirio. Era il 24 novembre del 304 d. C quando la giovane Fermina fu martirizzata dal Prefetto romano di Amelia, Magenzio. Dopo numerosi tormenti, appesa con i capelli alla colonna (la tradizione vuole che sia quella posta all’ingresso del Duomo), mentre veniva torturata con le fiamme, Fermina morì pregando il Signore per sé e per i suoi persecutori. Molti vedendola morire in quel modo si convertirono al Vangelo. I resti del prezioso corpo vennero segretamente sepolti con grande venerazione dai Cristiani, fuori le mura di Amelia, e vi restarono occulti per circa sei secoli. Furono ritrovati nell’anno 870 e da allora sono solennemente custoditi nella Cattedrale di Amelia.
Le si attribuiscono numerosi miracoli, uno dei quali avvenne durante la navigazione verso Civitavecchia (allora Centumcellae); una violenta tempesta che infuriava in mare sulle imbarcazioni venne placata dall’intervento miracoloso della vergine Fermina. La santa sostò per un periodo in una grotta del porto, sulla quale è stato successivamente costruito il Forte Michelangelo. Per questo è anche la protettrice dei naviganti. Dopo oltre 17 secoli, Fermina è un esempio di come amare il Signore, anche in mezzo ai sacrifici, ai problemi, alle difficoltà della vita e, le celebrazioni in suo onore, mostrano, ancora oggi, l’intensa devozione che la popolazione locale da secoli destina alla propria patrona. La festa di Santa Fermina a Civitavecchia si celebra il 28 aprile, giorno in cui giunsero nella città le reliquie donate dalla città di Amelia (28 aprile 1647).

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