Occhio ai programmi informatici pirata. Chi li utilizza, deve avere la licenza. L'operazione della Brigata della Guardia di Finanza comandata dal Luogotenente Pettine dei giorni scorsi, rivolta a tutela del diritto di autore, ha avuto un effetto dirompente.Come noto i militari hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Terni, tre titolari di studi di Architettura e Ingegneria, sequestrando un personal computer, 6 hard disk, 2 supporti magnetici, dopo aver accertato reati di illecito utilizzo di software in violazione della legge 633/1941, in materia di protezione del diritto di autore.”Come è infatti noto -ricordando dalla Guardia di finanza- anche i software e i programmi utilizzati nei computer sono soggetti a licenze di utilizzo; esiste invece un consolidato mercato parallelo ben organizzato in totale violazione dei diritti di autore che peraltro spesso è fatto anche in evasione delle imposte (dirette e I.V.A.), con conseguenti danni rilevanti sia per l'erario che per i titolari del diritto di sfruttamento economico.È anche un dato di fatto che accanto alla grande pirateria gestita da gruppi organizzati esiste anche una micropirateria (individuale o di piccole entità organizzative) resa possibile dalla facilità di riprodurre, copiare, elaborare le opere tutelate dal diritto di autore con l'impiego di apparecchiature sempre meno costose (si pensi per esempio all'utilizzo del masterizzatore)”.