"Ambulanza dopo 40 minuti", muore spoletina: la denuncia del figlio. Aperta istruttoria - Tuttoggi.info

“Ambulanza dopo 40 minuti”, muore spoletina: la denuncia del figlio. Aperta istruttoria

Sara Fratepietro

“Ambulanza dopo 40 minuti”, muore spoletina: la denuncia del figlio. Aperta istruttoria

Mar, 12/09/2023 - 20:56

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La denuncia sui social di un avvocato di Spoleto: ambulanza in ritardo e la madre muore. In corso verifiche della Centrale 118

L’ambulanza arriva dopo 40 minuti dalla telefonata al numero di emergenza che segnalava una situazione critica e una donna anziana muore. È la denuncia che arriva dal figlio della donna, un noto avvocato di Spoleto e molto impegnato nel sociale, con la vicenda che ha ben presto fatto il giro della città. Un fatto che – in attesa di chiarimenti sull’esatta dinamica da parte delle autorità sanitarie preposte – sta facendo discutere i cittadini ed il mondo politico, già alle prese con le polemiche sul depotenziamento dell’ospedale San Matteo degli Infermi in via di trasformazione in terzo polo.

Il decesso è avvenuto lunedì sera e Tuttoggi ha provato a ricostruire l’accaduto, in parte raccontato dal figlio della donna scomparsa sui social network nella mattinata di martedì. Secondo quanto appreso, l’anziana spoletina avrebbe accusato un malore all’ora di cena, mentre era in casa con il figlio, nella zona di piazza d’Armi. L’uomo avrebbe quindi chiamato prima il 118, quindi la guardia medica, visto che a quanto sembra non ci sarebbe stata una ambulanza disponibile in tempi brevi, nonostante la situazione di emergenza. Il medico della continuità assistenziale sarebbe arrivato – stando a quanto ricostruito dall’avvocato – dopo 23 minuti. Nel frattempo un conoscente si sarebbe recato nella zona della pista d’atletica dove è presente un defibrillatore, portandolo nell’abitazione, pochi minuti dopo l’arrivo della guardia medica. Lo stesso figlio della donna avrebbe praticato il massaggio cardiaco alla madre, senza purtroppo esito positivo, così come l’uso del defibrillatore si sarebbe dimostrato vano.

L’ambulanza – stando alla denuncia del figlio – sarebbe arrivata (ormai inutilmente) soltanto 40 minuti dopo la chiamata, nonostante i protocolli in materia prevedrebbero in città l’arrivo entro 8 minuti e fuori città entro 20. Ma l’ospedale di Spoleto può contare soltanto su 2 ambulanze del servizio regionale del 118 e quando entrambe sono fuori per altri interventi il mezzo di soccorso viene fatto arrivare da postazioni limitrofe (ad esempio Foligno o Ponte di Ferro). Per l’anziana spoletina, insomma, non c’è stato purtroppo nulla da fare. Con i familiari che si chiedono se invece un intervento tempestivo del 118 avrebbe potuto salvarle la vita.

Secondo quanto trapela, a seguito della vicenda è in corso una istruttoria interna della Cour (centrale operativa unica regionale) del 118.

Nello scenario già caldo della questione ospedale a Spoleto, intanto la politica si infervora sull’argomento, con la consigliera comunale di Spoleto Futura Maria Elena Bececco che va all’attacco e torna a puntare il dito sul depotenziamento dell’ospedale (non legato direttamente in verità con questo tragico episodio). Vale la pena ricordare che la gestione degli interventi dell’emergenza-urgenza come l’invio delle ambulanze risponde a un sistema del tutto autonomo – la centrale operativa regionale – che tiene conto di criteri ben precisi e svincolati dalla gestione diretta delle Usl. Anche se più volte, vista la situazione del San Matteo degli Infermi, è stato chiesto appunto alla sanità regionale di potenziare il 118 in città per sopperire alle carenze del nosocomio, visto che più spesso rispetto al passato le ambulanze sono impegnate nel trasferimento di pazienti negli ospedali limitrofi e dunque meno disponibili in città o con tempi più lunghi.

(ultima modifica alle 8.55 del 13 settembre)

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