La studentessa americana, prima accusata e poi assolta per l'omicidio di Meredith Kercher potrebbe ritornare in Italia, perché chiamata a testimoniare nel processo a carico dei propri genitori che sono accusati di diffamazione a mezzo stampa per una intervista comparsa nel 2009 sul sito del Sunday Times, dove la coppia di Seattle, facevano chiaro riferimento a presunti abusi sulla figlia in questura durante gli interrogatori per l'indagine sull'omicidio di Meredith Kercher. In seguito alla decisione del giudice monocratico Giuseppe Novello di rigettare l'istanza dei legali della famiglia Knox relativa all'incompetenza territoriale degli uffici giudiziali perugini a occuparsi del procedimento, il nome di Amanda è stato inserito nella lista dei testimoni che la difesa di Curt Know ed Edda Mellas, intende sentire in aula. Fuori dall'aula, l'avvocato difensore Carlo Della Vedova, raggiunto dai giornalisti, ha dichiarato che “Amanda è molto interessata alle udienze del processo contro i genitori e a quello in cui è imputata di calunnia, sempre nei confronti dei poliziotti della squadra mobile”. Sempre il legale ha inoltre aggiunto che “Amanda ama l'Italia e Perugia”, e che vorrebbe tornare “come turista, ma, se necessario, lo farà per testimoniare nel processo a carico dei genitori”. L'udienza è stata rinviata al 30 marzo prossimo, nella quale verranno ascoltati i testimoni dell'accusa. In seguito sarà la volta di quelli della difesa.
Nic.Pal.