Una sala sufficientemente iniziatica, a metà tra laboratorio astronomico – come suggerito dal nome Pegasus – e chiesa profanata – come testimoniato da architettura, affreschi, altari. Uno schermo cinematografico su cui scorrono immagini scelte di grandi registi che, nei loro film, hanno flirtato con la letteratura.
Sapori, odori, liquori che facilitino l’ascolto e l’introduzione delle parole particolari che saranno distribuite. Un piccolo gruppo di attori che danno voce , anima e respiro alle parole scritte.
Questi gli ingredienti che compongono una singolare antologia di letteratura segretamente erotica; arbitraria e lacunosa – come tutte le antologie – e ancor di più, perché rispondente unicamente ai gusti ed alle scelte dei lettori che vogliono soltanto testimoniare e diffondere il loro amore per le parole che, come sosteneva Pindaro già nel quinto secolo A. C., “hanno vita più lunga dei fatti.”
Hot antology, non hard antology e dunque : niente voglia di scandalo o di suscitare penose pruderie. Niente “ Delta di Venere”, niente “ Tropico del cancro”, niente letteratura di genere, ma le grandi pagine della grande letteratura europea, che spesso parlano d’altro, e che sottotraccia vibrano di un erotismo sottile e profondo, ben più coinvolgente di qualunque esplicita provocazione voyeuristica.
La forza sempre misteriosa della parola a confronto con la perentoria evidenza dell’immagine. Un’inedita versione del piacere, che sorge dal piacere primario della lettura.
Un’esplorazione nel mondo della passione, raccontata da chi ne può parlare perché ne ha fatto personale esperienza, in quanto soffre la passione della scrittura.
A partire dalle 12 del 12 marzo