Via libera dai lavoratori delle società ex Gruppo Novelli ora in capo alla Alimentitaliani srl all’accordo sindacale che prevede oltre 70 esuberi ma anche un piano di investimenti da 30 milioni di euro.
Decisivo è stato il voto dei lavoratori di Cisterna di Latina, gli ultimi che mancavano all’appello per il referendum tra i lavoratori che negli altri siti era stato effettuato sabato. Ai 105 sì e 88 no si sono aggiunti 3 voti favorevoli e 5 contrari, mentre 11 sono stati gli astenuti. In totale, quindi, i voti a favore dell’accordo firmato al Mise il 13 aprile sono 108. Un risultato che arriva all’indomani dell’ennesima protesta dei dipendenti amministrativi della ex Novelli di Terni, che ieri hanno incontrato la presidente della Regione Catiuscia Marini strappandole la promessa di un incontro.
Movimento 5 stelle contesta le modalità di voto
Sulle modalità del voto, invece, interviene il Movimento 5 stelle (Stefano Lucidi – Andrea Liberati – Thomas De Luca – Federico Pasculli – Gianfranco Chieruzzi – Romano Banella per il M5S Umbria, Elena Fattori – Gaia Pernarella M5S Lazio e Bruno Marton – Giovanna Mangili M5S Lombardia): “Il M5S denuncia pubblicamente i fatti avvenuti nei giorni scorsi intorno alle votazioni dai lavoratori del gruppo Ex-Novelli, ora Alimentitaliani. Siamo rammaricati del fatto che nessuno abbia detto pubblicamente quello che stava avvenendo. Siamo rammaricati del fatto che nessuno tra istituzioni locali, nazionali e sindacati abbiano chiesto il rispetto delle regole democratiche. Due i fatti principali, che teniamo ad evidenziare. Adesso, a votazioni concluse. Le votazioni referendarie sul Si o oppure No all’accordo siglato dai sindacati al MISE, si sono svolte a partire da sabato 22 aprile in mattinata. Le votazioni si sono chiuse oggi, mercoledì 26 aprile. Le votazioni si sono svolte nei vari siti aziendali, in orari diversi. Amelia e Casalta nella prima mattina di sabato, poi a seguire Terni e Spoleto. Infine, Cisterna di Latina oggi. Quello che è successo nel frattempo e che, con votazioni in corso, sono stati effettuati anche gli spogli delle urne. Sabato, a metà mattina si conoscevano già i risultati delle votazioni di Amelia e Casalta. Mentre oggi si è votato a Cisterna di Latina, con i lavoratori che sono andati alle urne già sapendo il risultato delle votazioni in Umbria. Sapendo cioè che sarebbero stati fondamentali i loro voti per il Si oppure il No all’accordo. Dal nostro punto di vista è un episodio estremamente grave perché lede non soltanto i diritti democratici di espressione di voto libera e indipendente, ma anche perché in contrasto con la prassi referendaria ed elettiva.
Nelle stesse ore, si votata l’accordo Alitalia, e ovviamente lo spoglio delle schede è avvenuto ad urne chiuse. Eppure anche in questo caso si trattava di un referendum svolto in multisito, e le immagini che circolano in rete fanno vedere i sigilli apposti alle urne, in attesa dello scrutinio finale. L’istituto del referendum non è contemplato obbligatoriamente dallo statuto dei lavoratori, ma una volta scelto come mezzo di espressione, è logico che vengano garantite le prerogative costituzionali. In tali casi, di norma, ai lavoratori devono essere garantite tutte quelle condizioni per esprimere il voto in segretezza, indipendenza e adeguatezza. Le notizie e le immagine delle votazioni Terni invece raccontano altro. Il seggio elettorale sul cofano di una macchina. Per questi motivi stiamo valutando una segnalazione agli organi competenti, per chiedere una verifica sulle procedure seguite”.
Licenziamenti contestati alla Novelli Service
Nel frattempo, però, esplode anche un altro caso, quello della Novelli Service, la società dell’ex Gruppo Novelli (anche questa passata ad Alimentitaliani del gruppo iGreco) che occupa 20 autisti.
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A denunciare la situazione è la Filt Cgil dell’Umbria ed in particolare Alessandro Rampiconi. “Dobbiamo constatare con rammarico – spiega il sindacato in una nota – che la nuova proprietà della Novelli Service – controllata al 100% dal gruppo Novelli – è sparita, come nella vecchia gestione, ed ha ricominciato le azioni unilaterali a danno dei propri dipendenti. Nei giorni scorsi è apparsa su alcuni organi di stampa la notizia di 6 licenziamenti nella Novelli Service che occupa circa 20 autisti, dopo l’ipotesi di accordo sottoscritta al MISE il 13 aprile 2017. La notizia era ovviamente infondata, perché come è noto sopra a 4 licenziamenti l’azienda deve attivare la procedura per i licenziamenti collettivi ai sensi della legge 223/91. L’azienda non si è minimamente preoccupata di chiarire la vicenda e spiegare che aveva intentato dei licenziamenti solo a 2 autisti perché non abili alla guida, salvo poi verificare che la certificazione medica sosteneva altro, rendendo di fatto il licenziamento del tutto inefficace. Ancor meno può essere vera la notizia che i licenziamenti siano conseguenza dell’applicazione dell’ipotesi di accordo, che è ancora da confermare, ma soprattutto sul quale non sono presenti le firme delle organizzazioni sindacali titolari del CCNL trasporto, merci e logistica applicato ai lavoratori Novelli Service che, come è noto, non rientra nella stessa rappresentanza dell’industria alimentare, della panificazione e dell’agricoltura.
I Lavoratori della Novelli Service in questi anni sono stati protagonisti attraverso i sacrifici chiesti al gruppo della risalita aziendale, e allora si erano resi disponibili a discutere della terziarizzazione prevista dal concordato preventivo aperto della vecchia proprietà.
La nuova proprietà ha congelato la suddetta decisione ed è sulla base di questo elemento di novità che la trattativa è andata in stand-by.
Le azioni unilaterali:
Si è partiti con il frazionamento delle spettanze senza alcuna preventiva informazione e si è arrivati in queste ore ad una nuova lettera di licenziamento ai lavoratori non atti alla guida, con le stesse modalità e motivazioni già respinte, aggiungendo un terzo licenziamenti di un autista con la motivazione economica, e ovviamente anche quest’ultimo provvedimento sarà impugnato per le vie formali. A corollario di tutto ciò stamattina (26 aprile) gli autisti si sono trovati con le sim aziendali staccate, provocando non poche difficoltà al personale viaggiante.
La FILT-CGIL dell’Umbria come sempre è disponibile al confronto, i lavoratori hanno dimostrato negli anni di saper fare i sacrifici utili alla difesa dei livelli occupazionali. Oggi ci saremmo spettati una fase di compensazione e una prospettiva lungimirante, con un piano di investimenti, visto anche lo stato dei mezzi, sempre più obsoleti e insicuri. Per fare ciò ci serve una controparte seria, efficace e presente, ovvero il contrario dell’odierno e senza una inversione di tendenza ci troveremmo costretti a mettere in campo tutte le iniziative per difendere i lavoratori a partire dalla ripresa della mobilitazione”.
(modificato alle 23.30)