È un invito a sentire, toccare, giocare e condividere. A vivere la bellezza della fragilità e la forza dell’inclusione: oggi pomeriggio (21 giugno, ndr), a partire dalle 16, nel parco dell’Istituto Serafico di Assisi si terrà l’annuale Festa in Amicizia, una giornata aperta a tutti, in cui l’ottocentenario del Cantico delle Creature di San Francesco si intreccia con i sensi, i volti e i gesti di una comunità che si apre alla città e al territorio.
Ma quest’anno il canto di Francesco – che benedice Sole, Acqua, Fuoco, Terra e ogni Creatura – si fa corpo nell’esperienza condivisa. Ed è il concetto di ‘qualità della vita’, tema guida dell’evento, che si fonde con i versi del Cantico. Perché dignità, relazione e cura passano proprio attraverso i sensi e l’incontro. Tre le postazioni interattive, pensate per coniugare gli 8 fattori della qualità della vita con l’eredità spirituale e poetica del poverello di Assisi. Al centro la persona: con la sua unicità, la sua dignità, il suo bisogno di essere riconosciuta e accolta.
Quella principale è la postazione dedicata al benessere, realizzata in collaborazione con l’associazione ‘I Lupi dell’Umbria’. La seconda postazione realizzata in collaborazione con l’associazione “Io gioco comunque” è un inno all’indipendenza, alla manualità e alla scoperta attraverso alcuni giochi in legno di grandi dimensioni da manipolare, incastrare, esplorare. Infine, la partecipazione sociale che si gioca sul campo: la squadra ufficiale di calcio dei ragazzi del Serafico sarà protagonista di un torneo di calcetto inclusivo aperto a chiunque voglia unirsi; a guidare l’iniziativa sarà la sezione di Foligno del Centro Sportivo Italiano. Qui ogni passaggio, ogni azione e ogni gol diventeranno un gesto simbolico per dare un ‘calcio’ al pregiudizio e un momento concreto per fare squadra oltre ogni barriera.
“Il Cantico delle Creature non è una semplice lode – spiega Francesca Di Maolo, presidente del Serafico – ma un modo per attraversare il mondo e riconoscere, dentro ogni cosa, la presenza di Dio. Quel ‘per’ che Francesco ripete, per sora luna, per frate sole, per sora acqua, non significa ‘a causa di’, ma indica un cammino”.