Al lavoro difendendosi dal Coronavirus con panni per spolverare o mascherine utilizzate da più di una settimana e quindi inefficaci. Questa la condizione in cui sono costretti a lavorare diversi dipendenti umbri.
Situazioni che in alcuni casi sono state segnalate a Tuttoggi.info dagli stessi dipendenti, preoccupati del possibile contagio.
Molto ne sono arrivate alla Cgil dell’Umbria.
Panni per spolverare come mascherine
“Lavoro in una catena di supermercati – recita uno dei messaggi indirizzati alla Cgil dell’Umbria – e vorrei sapere se il mio datore di lavoro è obbligato a fornirmi le mascherine e di che tipo. Attualmente ci hanno fornito guanti e mascherine tipo panno da spolverare. Con fessure ai lati per le orecchie“.
La stessa mascherina da una settimana
“Gli operai – si legge in un altro messaggio – lavorano senza mascherine. I pochi che hanno la fortuna di averla se la sono comprata o hanno la stessa mascherina da una settimana“. Praticamente, in quell’azienda sono tutti senza protezione.
Sgalla: “Diverse le segnalazioni”
“Riceviamo in questi giorni diverse segnalazioni da parte di lavoratrici e lavoratori – spiega Vincenzo Sgalla, segretario generale della Cgil dell’Umbria – preoccupati per l’utilizzo nelle loro aziende di mascherine non certificate e inadeguate. Vogliamo ricordare che in nessun caso possono essere considerate ‘Dispositivi di protezione individuale’ mascherine fai da te, improvvisate e non rispondenti ai criteri di legge”.
“Nelle aziende la cui attività non è stata vietata dall’ultimo decreto del presidente del Consiglio dei ministri – continua Sgalla – vanno rispettate nella maniera più rigorosa le prescrizioni previste dalle autorità sanitarie, a partire dalle dotazioni di Dpi a norma. E che laddove ciò non sia possibile, l’attività va sospesa, attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali, come previsto dal protocollo sulla sicurezza firmato tra Governo, sindacati e parti datoriali“.