Una nuova postazione del Servizio di Emergenza 118 presso il campo base di Leggiana nel cantiere della Val di Chienti. È quella convenzionata dalla Asl n. 3 dell’Umbria su richiesta della Società Consortile “Val di Chienti” S.C.p.A., un servizio che rientra nell’ambito delle iniziative intraprese dalla società e previste dall’appalto per la sicurezza dei lavoratori nei cantieri del territorio di competenza dell’Asl n. 3 dell’Umbria, “frutto di una grande e particolare sensibilità”, come ha commentato Maria Gigliola Rosignoli, direttore generale dell’Asl n. 3, nel corso della conferenza stampa di presentazione. “È un servizio aggiuntivo – ha proseguito – per dimostrare come Val di Chienti cura l’assistenza in maniera immediata, frutto per l’appunto di una sensibilità che va al di là del rispetto delle regole”. Per l’architetto Gaetano Buttaro, responsabile del servizio di prevenzione e protezione della Val di Chienti S.C.p.A., il servizio, attivo già da lunedì 2 maggio e costituito da un’ambulanza di tipo A con una medicheria, un autista della Croce Bianca e un infermiere della Asl n. 3 dell’Umbria – e la possibilità di avere una seconda ambulanza nel caso la prima avesse problemi –, vuole “sensibilizzare sul problema della sicurezza e dare un segnale anche ai lavoratori. La presenza del 118 è infatti importante già solo per trasmettere quel senso di sicurezza. Inoltre l’ambulanza non sta ferma, ma offre prestazioni a livello di area del quartiere avendo anche una posizione baricentrica. Questo è un aspetto importante, dà plusvalore e il quadro è in divenire, dunque speriamo che migliori questo primo approccio. Di sicuro stiamo cercando di garantire un servizio migliore: ad esempio stiamo pensando a delle simulazioni ed abbiamo già realizzato del materiale informativo. Gli autisti soccorritori, con preparazione sotto il profilo sanitario, hanno poi avuto la formazione specifica”.
Tutti gli infermieri di tutte le postazioni della Asl n. 3 dell’Umbria che lo desiderano, possono entrare a far parte del servizio, un servizio che, in caso di necessità, prevede l’arrivo di 3 ambulanze in un quarto d’ora massimo.
“Prima si attivano i servizi e poi si dicono” ha infine chiuso sarcasticamente il direttore Rosignoli.
(Elisa Panetto)