Mentre in Regione la Seconda commissione consiliare approvava all’unanimità il Programma di attività dell’Agenzia forestale per l’anno 2018, sulla base dell’apposita delibera di Giunta, i sindacati di categoria Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil preparavano la mobilitazione insieme ai circa 500 lavoratori, stanchi di attendere una convocazione, da parte della stessa Regione, che nn arriva da mesi.
I sindacati lamentano il fatto nel paese delle catastrofi naturali periodiche gli strumenti pubblici per la prevenzione e la cura del territorio, che esistono e funzionano, non vengano tenuti nella giusta considerazione.
I sindacati Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil dell’Umbria, insieme ai lavoratori dell’Agenzia Forestale (circa 500 in tutto), chiedono la ripresa del confronto con la Regione sul futuro di Afor, confronto interrotto ormai da 6 mesi.
“Dobbiamo chiarire in primis che qui non parliamo di un ‘carrozzone’, ma di un’agenzia pubblica, con professionalità importanti, che ha sicuramente giocato e può giocare un ruolo strategico nella cura del territorio e nella prevenzione – hanno affermato i segretari di Flai, Fai e Uila, Michele Greco, Dario Bruschi e Daniele Marcaccioli – Ma per fare questo servono alcuni interventi urgenti”.
In particolare, i sindacati individuano tre priorità: concludere il percorso di riforma endoregionale arrivando alla liquidazione definitiva delle Comunità montane con il passaggio di importanti funzioni all’Agenzia Forestale; procedere ad un consistente turnover generazionale, visto che l’età media in Afor è molto alta (quasi 60 anni) e questo non si concilia per nulla con la tipologia di lavori fisici e pesanti che gli operai forestali devono svolgere; infine, c’è la questione, centrale e che racchiude le altre, della prospettiva che si vuole dare all’Agenzia. “I lavoratori hanno il diritto di sapere quali funzioni, quali obiettivi e quali progetti si vogliono assegnare a questo importante Ente – hanno detto ancora Greco, Bruschi e Marcaccioli – perché esistono molte attività che potrebbero e dovrebbero essere svolte dall’Afor, da un soggetto pubblico, in legalità e sicurezza. Ma la Regione appare sorda a queste legittime richieste”.