Nuove agevolazioni e benefici fiscali per gli affitti a canone concordato del Comune di Città di Castello. È stato firmato il nuovo accordo tra Confabitare, Uppi (per i proprietari) e Federcasa (per gli inquilini), che prevede la possibilità di abbassare la tassazione, dalla cedolare secca del 21% al 10% per chi sceglie il canone concordato e allarga la rosa di abitazioni che possono ricorrere a questa tipologia di locazione.
Se nel contratto del 2014 circa 3 abitazioni in affitto su 10 erano a canone concordato ora questo rapporto arriverà a 5/6 su 10, incidendo sull’assetto del mercato immobiliare ma anche sulla distribuzione della residenza nel territorio.
A dare notizia dell’accordo sono il presidente provinciale di Confabitare Alessandro Lignani, il segretario regionale di Federcasa Marta Serpolla e il presidente territoriale Uppi (Unione Piccoli Proprietari Immobiliari) Luigino Pasqui, spiegando come “il nuovo accordo sostituisce il precedente del 2014, e recepisce gli incentivi del decreto ministeriale, consistenti in uno sconto fiscale per i proprietari rispetto alla cosiddetta cedolare secca del 21% al 10% e uno sconto sull’Imu; dal lato dell’inquilino, oltre al blocco dell’adeguamento Istat, il minore onere fiscale sulla locazione si ripercuoterà positivamente sui costi d’affitto. Il nuovo accordo, inoltre, ridefinisce le fasce di oscillazione del canone di locazione per le zone di capoluogo e frazioni, che allarga le maglie degli immobili con i requisiti per accedere alla contrattazione concordata e quindi ai benefici fiscali connessi”.
L’allargamento delle maglie per l’accesso alla locazione a canone concordato interesserà soprattutto il patrimonio immobiliare del centro storico di Città di Castello, favorendo il ritorno della residenza in questa parte della città
E proprio su questa misura si concentra il commento dell’assessore tifernate ai Lavori Pubblici Luca Secondi, che la definisce “molto positiva e di stimolo, in linea con le azioni che l’Amministrazione sta mettendo in campo a vario titolo per il rilancio sociale ed economico del centro storico. Confidiamo che la convenienza dell’affitto a canone concordato e la disponibilità sul mercato di un numero maggiore di appartamenti nel centro storico possa indurre i tifernati a modificare le loro scelte di residenza, innescando un ritorno nel cuore della città, fondamentale per la sua riqualificazione”.