Una riunione, quella di domenica scorsa a Bevagna, ambientata in una suggestiva taverna con volte in pietra e che, immaginandola in seppia, si sarebbe potuta perfettamente ambientare in un pomeriggio di gennaio del secondo dopoguerra. Sul tavolo fegato e retina di maiale e qualche foglio di cartapaglia, in un angolo il tritacarne di ghisa come ne esistono da cento anni ed appese al soffitto due metà (pacche) di un suino alla cui spolpatura hanno assistito gli accademici della Cucina Italiana presieduta da Carla Pioli Adanti. L'Accademia ha riproposto la rievocazione di una tradizione antica quanto la storia dell'uomo, intrisa di ritualità e simbologia: la spolpatura del maiale. Ad eseguirla la famiglia Biagetti (detta dei Tagliavento), i cui componenti sono maestri di norcineria da quattro generazioni in quel di Bevagna. A commentarla una voce d'eccezione: quella del professor Ivo Picchiarelli, esperto di cultura materiale e tradizioni popolari. A maneggiare con maestria gli affilati coltelli Marco Biagetti e sua moglie Rosita Cariani, figlia d'arte anche lei, il cui cognome in Umbria evoca immediatamente le superbe porchette arrosto prodotte in famiglia. Un soprannome singolare quello della macelleria dei “Tagliavento”, guadagnato a buon diritto quando il padre di Marco, macellaio del mattatoio di Foligno e famoso per la sua velocità nell'eseguire il lavoro, venne apertamente sfidato dal veterinario Berarducci, pronto a scommettere che non sarebbe riuscito ad ammazzare e spaccare una chianina nel tempo che lui avrebbe impiegato a fumare una sigaretta. L'abilissimo Tagliavento vinse la scommessa e da quel giorno conquistò il nome che oggi lo rende famoso ambasciatore di pregiatissime lonze, inconfondibili salami ed insaccati d'autore. Un riferimento per golosi o semplici appassionati che vengono a scovare le sue delizie in corso Amendola, raggiungibile dopo aver attraversato piazza Filippo Silvestri. Una mecca per i ‘food guru' di tutto il mondo, attratti dai suoi minuscoli cotechini, sedotti da guanciale e salami d'ogni grado di stagionatura, definitivamente conquistati da prosciutti imperiali di razza rigorosamente umbra. Uno straordinario appuntamento con il gusto voluto dall'Accademia Italiana della Cucina la cui delegazione folignate ferve in questi giorni nell'organizzazione del forum ‘Tartufo e Zafferano' in programma Sabato 9 febbraio a partire dalle 15.30 frutto della collaborazione con la delegazione de L'Aquila. Chi volesse partecipare al Forum e confermare la propria presenza anche alla cena di gala (del costo di 50 euro) potrà farlo entro il 3 febbraio attraverso lettera, telefono o e-mail ai seguenti indirizzi:
Segreteria Luisa Vincenti, via F. Flavio, 16 – 06034 FolignoTelefono 333 92 58 214 E-mail racheleadanti@hotmail.it