Aborto, la Regione: "Nessuna procedura irregolare riscontrata in Umbria"

Aborto, la Regione: “Nessuna procedura irregolare riscontrata in Umbria”

Redazione

Aborto, la Regione: “Nessuna procedura irregolare riscontrata in Umbria”

Ven, 16/09/2022 - 09:58

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Polemiche sull'aborto, Regione smentisce Piccolotti: "Circostanzi i fatti o quereliamo". Ministro Speranza pronto a verifiche

In nessuna Azienda sanitaria o ospedaliera della Regione Umbria, risulta che le donne che chiedono l’interruzione di gravidanza siano costrette ad ascoltare il battito del feto, così com’è stato dichiarato stamani nel corso di una conferenza stampa”. Lo riferisce l’Assessorato regionale alla Salute, guidato da Luca Coletto, replicando così alla candidata alle Politiche per Verdi – Sinistra, Elisabetta Piccolotti. Che giovedì in conferenza stampa a Montecitorio aveva parlato di segnalazioni secondo le quali in Umbria, in merito all’aborto avverrebbe quello che sta succedendo in Ungheria. Un fatto del quale è stato chiesto conto anche al ministro della Salute Roberto Speranza, ieri a Terni.

E se Speranza ha spiegato di non essere informato dei fatti ma di essere pronto ad avviare una ispezione ministeriale in merito, la Regione Umbria ha subito effettuato appunto delle verifiche dalle quali le segnalazioni fatte sarebbero del tutto prive di fondamento.

“Trattandosi di una denuncia grave di un fatto che lede fortemente i diritti delle donne e tocca una tematica delicata come quella dell’interruzione della gravidanza, – prosegue l’assessorato umbro alla sanità – sarebbe opportuno che coloro che hanno portato all’attenzione questa gravi fatti, li  circostanziassero in modo da permettere alle autorità sanitarie di procedere con le opportune verifiche.

In caso contrario, ribadendo che anche dal riscontro chiesto tempestivamente oggi alle Aziende, non risultano in Umbria fatti del genere, la Regione si vedrà costretta a dover tutelare nelle sedi opportune tutti i professionisti e gli operatori che lavorano con professionalità e correttezza, nel sistema sanitario regionale”. 

Il tema dell’aborto in Umbria, dunque, rimane un tema caldo nel dibattito politico, dopo le polemiche sulla pillola Ru486 e le continue segnalazioni sulla presenza di pochissimi medici non obiettori nelle strutture sanitarie della regione.

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