A Vallo di Nera prosegue l'edizione 2012 di Fior di cacio. L'agricoltura di montagna tutelata come quella di pianura - Tuttoggi.info

A Vallo di Nera prosegue l'edizione 2012 di Fior di cacio. L'agricoltura di montagna tutelata come quella di pianura

Redazione

A Vallo di Nera prosegue l'edizione 2012 di Fior di cacio. L'agricoltura di montagna tutelata come quella di pianura

Dom, 10/06/2012 - 06:07

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Stesse tutele per l'agricoltura di pianura e quella di montagna, così come i contributi europei, che non saranno più differenziati. È uno degli aspetti più importanti emersi dal convegno “La tradizione del cacio in Umbria” tenutosi questa mattina a Vallo di Nera nell'ambito di Fior di cacio 2012, manifestazione che fino a domani sera animerà uno dei borghi più belli d'Italia. La politica agricola comunitaria (Pac) e le politiche della Regione Umbria nell'ambito della zootecnia e non solo sono state al centro dell'interessante momento di riflessione aperto dal sindaco di Vallo di Nera, Fausto Dominici. “Nonostante le difficoltà che sta attraversando il nostro paese in questo momento – ha spiegato – siamo riusciti a realizzare questo convegno che si prefigge di informare gli operatori del settore sulle opportunità che la nuova programmazione comunitaria 2014-2020 prevede per le zone di montagna. Con 'Fior di cacio' il Comune di Vallo di Nera intende promuovere e far riscoprire i prodotti tipici della nostra terra, e in particolare il formaggio lavorato a mano, definiti ormai prodotti di nicchia, che rischiano di rimanere solo un ricordo”. Da qui la decisione di dedicare un momento ai produttori del territorio, che, tra mille difficoltà, portano avanti un mestiere tramandato di generazione in generazione. Ma anche l'occasione per lanciare l'appello alla Regione di dare una “attenzione particolare – ha chiesto il sindaco – ai piccoli comuni montani ed ai produttori presenti che si trovano in condizioni svantaggiate rispetto a quelli dei territori pianeggianti”.

Ad entrare nei dettagli della nuova Pac 2014-2020, che sarà approvata a fine 2012, è stato il professor Angelo Frascarelli dell'Università di Perugia. Le proposte legislative presentate, che in linea di massima verranno poi approvate, prevedono di premiare “non più la quantità della produzione, e quindi la pianura, ma il contributo che l'agricoltura dà alla collettività. Insomma i fondi saranno uguali per tutti, circa 300 euro a ettaro”. “Questa proposta – ha aggiunto Frascarelli – è molto contrastata e ha creato un forte dibattito in Italia, ma siamo fiduciosi”.
Molto interessante il quadro sull'evoluzione della filiera casearia in Umbria tracciato poi dal professor Mariano Pauselli, sempre dell'Unipg. “La produzione di latte conferito in Umbria è fortemente diminuita – ha evidenziato – sia per quanto riguarda il comparto ovino che bovino, ma la quantità dei formaggi prodotti è rimasta importante, segno che parte del latte utilizzato viene da altre regioni”. Significativi anche gli studi sulla differenza di formaggi prodotti da bestie al pascolo rispetto agli allevamenti intensivi: c'è una quantità in questi ultimi di omega3 minore rispetto ai primi, così come di vitamine e di antiossidanti. Non solo: il cacio che viene dai pascoli dopo 5 giorni conserva ancora le sue proprietà nutrizionali, a differenza degli altri. Uno studio ha inoltre mostrato come mangiare il pecorino che deriva da latte di ovini al pascolo (200 grammi a settimana) comporta parametri immunitari nell'uomo molto più alti e un fattore infiammatorio molto più basso rispetto ad un prodotto commerciale.
La diminuzione del numero di aziende zootecniche e la conseguenze riduzione del numero totale di capi allevati è stata invece al centro dell'intervento del dottor Giorgio Leti, della Regione Umbria. “Questo dato però – ha detto – va però spiegato: c'è infatti una tendenza all'aumento della consistenza media degli allevamenti, mentre chiudono i piccoli allevamenti presenti soprattutto nelle zone montane e svantaggiate. Nonostante ciò il comparto zootecnico rappresenta ancora una fetta importante del settore primario regionale, che continua ad avere importanza in termini strettamente economici ed occupazionali, rappresentando circa il 40% nel settore agroalimentare umbro”. Proprio per tutelare la zootecnia la Regione Umbria ha attivato una serie di misure e contributi, mentre uno specifico gruppo è al lavoro per realizzare un piano zootecnico regionale per approfondire le cause di crisi del settore e studiare interventi mirati.
Aspetti questi ultimi sottolineati anche dall'assessore regionale all'agricoltura Fernanda Cecchini, intervenuta insieme a quello provinciale Roberto Bertini.
“La Valnerina – ha spiegato la Cecchini – con le previsioni della nuova Pac ci guadagna. Bisognerà però difendere anche il resto dell'agricoltura, ci sono alleanze da costruire per dare garanzie di sviluppo a questa parte dell'Umbria ma anche alle altre. La nuova Pac è strategica, anche perché senza un sostegno l'agricoltura non riesce a guardare al futuro”. Dall'assessore regionale è arrivata anche la proposta di chiedere la Dop per prodotti come il prosciutto di Norcia: “Non può essere definito così quello che arriva da fuori e che viene solo stagionato a Norcia. È un obiettivo che ci possiamo senz'altro dare”. Infine un occhio di riguardo al Piano di sviluppo rurale: “Serve ad aiutare i piccoli comuni a valorizzare quello che hanno, dà la possibilità a ognuno di star dentro a un grande progetto nazionale ed europeo”. Un'idea condivisa anche da Bertini, che ha ricordato che manifestazioni come Fior di cacio e come quelle che animano la Valnerina funzionano bene e servono a tutelare il territorio e le sue tipicità.

Fior di cacio intanto prosegue fino a domani sera (domenica 10 giugno). La manifestazione riaprirà i battenti alle 10 con l'apertura de “Le vie del cacio”, dell'esposizione “Briganti in mostra” e delle degustazioni gratuite per le vie del borgo (ore 10-13 e 15-20). Alle 10 inizierà anche la prima edizione del campionato italiano individuale ed a squadre di “Mastro formaggiaio”, con l'inizio delle selezioni, in piazza Santa Maria. L'appuntamento, con numerosissimi iscritti da tutta Italia, è ideato dall'Università dei Sapori. Una sorta di “battesimo” quello di Vallo, visto che poi il campionato sarà “esportato” in altre cinque città italiane.
Alle 11 e alle 12,30 si potrà assistere alle abilità del casaro Pasquale detto “Il Veloce” nella lavorazione della mozzarella e della burrata, in piazza Santa Maria. Mentre alle 15,30 riprenderà il campionato di mastro formaggiaio, con finale e premiazioni a cura della presidente dell'Università dei Sapori, la senatrice Anna Rita Fioroni.
Dalle 16, quindi, stornellatori per le vie del borgo, mentre per i più piccoli, in piazza San Rocco, Mirko Revoyera racconta “Tutti i bambini sono buoni cotti bene”. Alle 17 musica folk con “Le Cinciallegre”, mentre alle 18 alla locanda di Cacio Re “Gusta e degusta i formaggi di Cacio Re”. Per tutto il giorno, poi, si potranno effettuare passeggiate a dorso di asino

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