di Mirko Menicacci(*)
Ritorno sull’evento delle scariche atmosferiche manifestatesi il 12 dicembre scorso, a seguito del quale, per 40 giorni, alcuni utenti – fra i quali anche anziani soli! – sono rimasti senza collegamento telefonico. Pare che la situazione stia tornando lentamente alla normalità.
Voglio, però, informare la cittadinanza trevana su come sono andate realmente le cose.
In seguito al mio interessamento sulla vicenda ripreso da tutti gli organi di stampa, sono stato contattato dall’ufficio relazioni esterne della TELECOM, che ha voluto, in modo molto corretto, rispettoso ed esaustivo, spiegare alcuni risvolti della vicenda, per tutelare, giustamente, il buon nome dell’azienda telefonica.
La TELECOM passa i propri cavi dentro infrastrutture interrate che vengono poste in opera dal comune di Trevi e queste canalizzazioni devono avere delle caratteristiche tecniche ben precise. Sembra che queste caratteristiche furono comunicate dalla TELECOM al comune di Trevi prima di cominciare i PIR della ricostruzione.
Pare, però, che i tecnici della TELECOM che si sono recati sul posto per sistemare il guasto, hanno trovato le nuove e costose canalizzazioni difformi dalle indicazioni date a suo tempo dalla TELECOM: questo fatto ha causato un allungamento dei tempi di intervento e di ripristino della linea e conseguentemente del servizio telefonico. Se le canalizzazioni fossero state costruite come suggerito dalla TELECOM, il guasto causato dal fulmine del 12 dicembre sarebbe stato riparato in appena 1 giorno, anziché 40!!!
La TELECOM ha inviato una comunicazione formale al comune evidenziando queste anomalie.
La scelta errata di porre canalizzazioni diverse da quelle richieste da TELECOM attuata dal comune di Trevi, nell’ordine ha causato che tante famiglie stessero per 40 giorni senza telefono; che strade e vicoli appena pavimentati con i soldi pubblici del terremoto fossero scassati a smantellati con nuovi scavi ed ora ci vorranno almeno altri 2-3 mesi affinché tutto sia sistemato.
Tutto questo è paradossale, per non dire peggio! Si sta giocando sulla pelle dei trevani con i soldi pubblici! Chiedo formalmente che il commissario prefettizio avvii un controllo accurato della situazione dei PIR, controllo sia tecnico che amministrativo e finanziario. Perché il comune di Trevi ha deciso di mettere in posa canalizzazioni diverse da quelle richieste? Ma soprattutto come sono stati spesi i milioni di euro che sono piovuti su Trevi? Chi doveva controllare i lavori? Chi garantisce ai cittadini trevani che i lavori sono stati eseguiti a regola d’arte, visto questo spiacevole episodio? Chi garantisce che questo sia solo uno spiacevole episodio e non sia la regola? Cosa c’è sottoterra? Chi paga tutti questi danni? Domande inquietanti che in mancanza di risposte certe e chiare verranno girate, tramite esposto, alla magistratura.
(*)vicecoordinatore dipartimento regionale PDL