Si svolgerà il 28 maggio a Terni, alle ore 15 al Best Western Garden Hotel, la seconda tappa del tour nazionale promosso dall’associazione apartitica UNISES (Unione Nazionale Imprese per lo Sviluppo Economico Sostenibile) per presentare il “Piano Nazionale di Ammodernamento Urbanistico – Effetti sullo sviluppo economico e sull’occupazione nel paese Italia”. Nel frattempo, Unises ha incassato i primi contributi dei parlamentari che hanno partecipato al primo convegno tenutosi al Centro Congressi “Capitini” di Perugia.
Il primo a prendere la parola è stato il Deputato del Pd Giampiero Giulietti. «Questo progetto è di buon auspicio – ha affermato – e oltre ad offrire una prospettiva a lungo termine ci permette di fare un ragionamento sulla rigenerazione urbana. Negli ultimi anni si è consumato troppo suolo ed attualmente è difficile trovare un privato che abbia voglia di investire in questo settore. Occorre quindi effettuare una pianificazione ed il documento realizzato dall’UNISES ci induce a riflettere su come riqualificare i centri storici al fine di aumentare la qualità della vita delle nostre comunità: se attraversiamo gran parte delle zone industriali umbre – ha fatto notare – troveremmo infatti capannoni vuoti e dobbiamo capire come riqualificare quegli ambiti e far ripartire l’economia dell’Italia. Il “Piano Nazionale di Ammodernamento Urbanistico” può rappresentare un punto di partenza: per aiutare le aziende ad avere risposte celeri, il pubblico ed il privato devono collaborare».
In seguito è intervenuto il Senatore del Movimento 5 Stelle Stefano Lucidi. «Nel “Piano” – ha esordito – ho trovato per la prima volta un’accezione positiva del termine “sostenibilità”, qui analizzato dal punto di vista sociale, economico-finanziaro, fiscale, architettonico e ambientale. Spesso siamo portati ad intervenire sul concetto di “sostenibilità” senza circostanziarlo e la politica, fino ad oggi, non ha mai fatto nulla se non realizzare delle autentiche cattedrali nel deserto.
Il documento fa riflettere su cosa significa rigenerare e anche a livello ingegneristico l’argomento è molto interessante: i centri urbani, ormai, non sono più appannaggio soltanto del settore edile ma anche di altri soggetti con competenze diverse quindi la riqualificazione urbana fa comodo a tutti. Per fare questo – ha concluso – dovremo coinvolgere quelli che per noi sono gli stakeholder principali: le comunità, l’ambiente e le generazioni future stando sempre attenti a preservare ogni risorsa materiale, paesaggistica e culturale esistente».
Infine è stata la volta del Deputato di Forza Italia Catia Polidori. «Anni fa – ha spiegato – c’era un’attività esplosiva e giusto per fare un esempio a Città di Castello erano presenti 21 sportelli bancari. Il senso del benessere si vedeva semplicemente passeggiando. Oggi, invece, viviamo un momento drammatico e dobbiamo capire che le difficoltà derivano dal nostro modo cavilloso di legiferare. Si è molto miopi e per non scontentare una serie di lobby non si finanziano progetti veramente validi per fare invece piccole cose, almeno nessuno sta bene o male. Nella mediazione, però, si trova sempre la mediocrità. Vorrei quindi ringraziare l’associazione “UNISES” per essere intervenuta in maniera così impegnativa e la invito a fare ancora di più e a presentare in altre città il “Piano”. Penso che un po’ alla volta, riuscendo a diventare anche un movimento d’opinione e lavorando con le associazioni già operanti nel settore, potrebbe diventare uno strumento per arrivare al tanto auspicato rinnovamento».