(Carlo Vantaggioli)- Quando ieri mattina (1 marzo ndr.), a Palazzo Mauri, è terminata l'illustrazione del nuovo progetto del Lions Club di Spoleto, che riguarderà la promozione del territorio presso i milioni di iscritti in tutto il mondo dei club Lions, ci è venuto fatto di pensare immediatamente a quanti inutili progetti, soldi buttati al vento ed iniziative improduttive di ogni genere, si sono succedute nel corso di un paio di decenni nel campo della promozione del territorio a Spoleto ed in Umbria. In testa tra tutte la sussiegosa partecipazione delle istituzioni alla Bit di Milano, dove colpevolmente si va come i contadini dell'800 facevano quando si recavano in città, col panierino in mano, pieno di bottiglie di olio e vino e qualche folder di strutture private (non tutte percarità). O magari le tristissime simil-sagre per la valorizzazione dei prodotti tipici da fare lungo le vie del centro, distribuendo cucchiaiate di polenta cementificata, bruschette fredde, o altre simili nequizie.
In una illustrazione serratissima di poco più di un ora, con semplicità legata alla grande passione per il territorio, e con proposte persino disarmanti nella loro fruibilità, il Lions Club Spoleto si inventa una serie di itinerari tematici per esaltare la “Grande Bellezza di Spoleto”. E meno male che ci ha pensato Paolo Sorrentino, speriamo prossimo Premio Oscar, ad inventare una sorta di gingle che da ora in poi caratterizzerà tutte le iniziative che parleranno di Italia.
Alzi la mano chi conosceva le Neviere di Patrico, o il Tunnel Longobardo di Madonna di Lugo, o magari il sito igneo di Colle Fabbri. Ecco è di queste ed altre imperiture novità che è fatto il “pacchetto” di proposte dei Lions, guidati dal Presidente Maurizio Silvestri, nella vita ginecologo, ma in privato appassionato di grandi bellezze.
Ad illustrare il tutto con efficaci slide, un bravissimo divulgatore (gli consigliamo di farlo di professione), il socio Lions Pietro Rindinella, già artefice di altre iniziative sulla valorizzazione delle ricchezze del territorio che spaziano senza confine dal progetto di riutilizzo della ex-Ferrovia Spoleto-Norcia alla visita ragionata dei famosi affrescatori Jacopo Siculo, Filippo Lippi e Pinturicchio. Di tutto e di più, con un filo conduttore, tanto semplice quanto ormai sovrastato negativamente dalla finta competenza degli addetti ai lavori: ovvero la passione.
Tanta volontà positiva che fa creare il percorso detto, e metterlo in rete affinchè il milione e 400mila iscritti (50mila solo in Italia) nel mondo dei club Lions, dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno, si possa innamorare di qualcosa di unico e recarsi quindi una volta nella vita a Spoleto, in Umbria, per godersi giornate di vera bellezza.
Il dott. Silvestri spiega rapidamente che il Club spoletino farà come sempre volontariato e quindi le proposte studiate ed illustrate ieri mattina (in programma un nuovo itinerario ogni 60 giorni), saranno poi messe in pratica grazie a guide professioniste del territorio pagate dal Club, mentre al momento non è stata pensata una struttura tecnica relativa all'accoglienza. Ma per questo aspetto, salvo la imperdonabile e storica volontà a dividersi su tutto, le competenti strutture locali (Associazioni di Categoria, consorzi e agenzie di viaggio), potrebbero essere coinvolte, al pari delle guide. La prima proposta dovrebbe vedere luce verso Maggio, iniziando da ora la comunicazione sui social network e sui canali classici del mondo Lions.
Resta il fatto che la vera Grande Bellezza è la semplicità, la conoscenza del proprio territorio e la voglia di condividerla con quante più persone possibili.
Questo intento, nel nuovo Service del Lions Club di Spoleto, è sicuramente una pietra d'angolo.
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