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A rischio il 118 di Marsciano e Todi? Stufara interroga la giunta regionale

Redazione

A rischio il 118 di Marsciano e Todi? Stufara interroga la giunta regionale

Ven, 21/09/2012 - 13:17

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Le postazioni del 118 di Marsciano e di Todi sono arischio. Potrebbero infatti essere dismesse in funzione di una collocazione unica nel presidio ospedaliero di Pantalla. Cosa che secondo il capogruppo di Rifondazione comunista in consiglio regionale Damiano Stufara , non potrebbe garantire essenziali interventi diagnostico/terapeutici di stabilizzazione e cura del paziente .

L'interrogazione- Il consigliere regionale Damiano Stufara (Prc-Fds) con un'interrogazione alla la Giunta regionale aluta le conseguenze del riordino del sistema regionale di emergenza-urgenza, in riferimento al ruolo dei presidi mobili del 118 nel territorio regionale e agli intendimenti rispetto a quelli siti nei comuni di Marsciano e Todi. “La Giunta regionale – si legge nell'atto ispettivo – con appositi provvedimenti di indirizzo strategico, ha avviato un processo teso ad introdurre misure di razionalizzazione del sistema sanitario con l’obiettivo di coniugare appropriatezza e sostenibilità, fra le quali rientra l'istituzione della Centrale operativa unica regionale 118 e il riordino complessivo del sistema dell’emergenza-urgenza, che dovrà portare alla ridefinizione della dislocazione territoriale delle postazioni del 118, inclusa la rivisitazione del numero delle postazioni e del sistema di trasporto sanitario primario e secondario. Tutto ciò – prosegue – avviene in una fase di drastica riduzione dei finanziamenti per il Servizio sanitario che, in assenza di una recisa strategia di salvaguardia dei presidi e dei servizi sanitari territoriali, rischia di compromettere la qualità del servizio sanitario regionale nel suo complesso”.

La riforma- “Nell'allegato alla Delibera di Giunta numero 970 del 30/07/2012 – continua Stufara – si prevede che la distribuzione delle attuali postazioni mobili (autoambulanze e auto mediche) al di fuori dei plessi classificati come Dea (Dipartimenti emergenza accettazione), consistenti attualmente in 32 unità, dovrà essere confermata 'sulla base della stima dei volumi di attività nonché degli ambiti e delle capacità operative' e orientata verso presidi ospedalieri dotati di Dea, in grado di gestire sia le situazioni di urgenza che di emergenza sanitaria”. “Alla luce di questa impostazione – secondo il capogruppo di Rifondazione comunista – assume particolare rilievo il ruolo delle postazioni mobili in prossimità dei presidi ospedalieri, dove il significativo grado di distribuzione della popolazione sul territorio, come nel caso nelle aree servite dal nuovo ospedale della Media Valle del Tevere, pone il problema di raccordare, rispetto al sistema di emergenza/urgenza, le funzioni svolte dalla rete ospedaliera con quello delle postazioni mobili”.

Il futuro della Media Valle del Tevere- “Nell'area della Media Valle del Tevere le disposizioni sul riordino del sistema dell'emergenza/urgenza si inseriscono in un contesto radicalmente mutato dalla realizzazione dell'ospedale sito in località Pantalla, che pone con particolare urgenza l'esigenza di un chiarimento rispetto al ruolo delle postazioni mobili, che svolgono un'essenziale funzione di raccordo fra le popolazioni aggiormente distanti dal presidio ospedaliero e il presidio stesso, con particolare riferimento a quelle nel Comune di Marsciano e in quello di Todi. E l'effettuazione del primo intervento di soccorso, in grado di compiere essenziali interventi diagnostico/terapeutici di stabilizzazione e cura del paziente – conclude Stufara -, dipende in modo particolare dalla prossimità delle postazioni mobili alla popolazione, che un'eventuale dismissione delle postazioni di Marsciano e di Todi, in funzione di una collocazione unica nel presidio ospedaliero della Media Valle del Tevere, non potrebbe garantire”.

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