Quando Carlo Fortebracci inviò la santa spina a Montone, la leggenda narra che all'arrivo del primo drappello di soldati, le campane della città cominciassero a suonare da sole. La venerazione della Spina è sempre stata molto fervida e nel 1635 fu esposta in un reliquiario d'argento e nel 1638, per motivi di ordine pubblico a causa del notevole numero di pellegrini che arrivavano a Montone richiamati dalla reliquia, fu disposta una seconda ostensione, la penultima domenica di agosto di ogni anno, che ancora oggi è dedicata alla festa e Montone celebra gli antichi fasti nella Contea dei Fortebracci. Dal 1798, quando la chiesa di San Francesco fu incendiata, la Spina nel suo prezioso reliquiario, è custodita dalle suore del convento di Sant'Agnese.
Per rievocare l'avvenimento i tre rioni (porta del Borgo, porta del Monte e porta del Verziere), si sfidano dal 15 al 22 agosto con il tiro con l'arco al fine di aggiudicarsi il Palio e la Castellana (figura che rievoca Margherita Malatesta di Rimini, moglie del conte Carlo Fortebracci, la quale governava, in sua assenza, la città di Montone). Un'atmosfera tra i fasti e gli splendori del tempo, in cui le vie si animano della vita quattrocentesca tra i profumi antichi delle taverne e le rappresentazioni teatrali in stile medioevale, regalando ai visitatori una manifestazione che, dall'edizione del 2007, ha anche il patrocinio dell'Unesco.