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A “Il Parco del Mondo” una storia vera sull’autismo con “Pulce non c’è”

Redazione

A “Il Parco del Mondo” una storia vera sull’autismo con “Pulce non c’è”

Domenica 6 luglio al Parco Chico Mendes/Presente il regista Giuseppe Bonito
Ven, 04/07/2014 - 12:12

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L’autismo visto con gli occhi di una bambina: è questo il tema del film “Pulce non c’è” di Giuseppe Bonito che sarà proiettato domenica 6 luglio a partire dalle 21,30 al Parco Chico Mendes nell’ambito della manifestazione “Il Parco del Mondo”. Il film, tratto dall’omonimo romanzo di Gaia Rayneri, è basato su una storia vera. Presente il regista Giuseppe Bonito
Giovanna Camurati , una ragazzina di tredici anni, è testimone di una vicenda dolorosa e autentica, realmente accaduta nella Torino contemporanea.
La sua è una famiglia speciale, tutto ruota attorno alla sorellina Margherita, detta Pulce, affetta da autismo. Lei beve solo tamarindo, ascolta musica classica e impazzisce per le persone arrabbiate. Tutto cambia quando la piccola Pulce viene prelevata da scuola e allontanata dalla famiglia. Pulce finisce in una comunità e il padre è accusato di aver abusato di lei. Comincia così un calvario giudiziario che la famiglia Camurati affronterà per riavere la bambina con sé, tra aule di tribunali e istituti medici.
Attraverso lo sguardo divagante di Giovanna, il regista Giuseppe Bonito mostra la quotidianità di una famiglia “anormale”, segnata dalla presenza di una malattia ingombrante, troppo spesso ignorata o travisata da chi non ci ha mai avuto a che fare. Un film di denuncia sociale che punta l’indice contro l’incapacità, l’indifferenza e l’inadeguatezza delle istituzioni di fronte ad una situazione di disagio, una disabilità più diffusa di quanto si pensi e che, il più delle volte, pesa interamente ed esclusivamente sulle famiglie.
Il Professor Hanau, membro del comitato scientifico dell’Angsa (Associazione nazionale genitori soggetti autistici), ha apprezzato il film e, in un’intervista, ha dichiarato: “Ritengo importantissimo che questo questo film venga conosciuto da tutti, non soltanto perché artisticamente rappresenta una forma di prosa e di cinema elevatissimo, ma anche perché narra fatti veri che dovrebbero essere noti alle Autorità ed all’opinione pubblica”.
Il film di Bonito ha vinto il Premio Speciale della Giuria al Festival del Film di Roma nel 2012 (Sezione Alice nella città), è risultato miglior film alla rassegna di Nanni Moretti Bimbi Belli – Esordi nel cinema italiano e secondo ai Nastri d’Argento 2013, sia per il Miglior Regista Esordiente che per la Miglior Canzone Originale (Il silenzio di Niccolò Fabi).
Alla proiezione sarà presente anche il regista, Giuseppe Bonito che incontrerà il pubblico e terrà un’interessante intervento al termine del film.
Quello di domenica sarà quindi un appuntamento interessante per approfondire un tema sempre più attuale e un’occasione per conoscere un regista esordiente ma già vincitore di numerosi riconoscimenti.

Interpreti: Pippo Delbono (Gualtiero, il padre), Marina Massironi (Anita, la madre), Francesca Di Benedetto (Giovanna, la sorella maggiore), Ludovica Falda (Pulce), Piera Degli Esposti (Carmen, la nonna). Soggetto: dall’omonimo romanzo di Gaia Rayneri (Ed. Einaudi). Sceneggiatura: Gaia Rayneri e Monica Zappelli. Fotografia: Massimo Bettarelli. Montaggio: Roberto Missiroli. Italia, 2012.

SINOSSI: Margherita, detta Pulce, è una bambina dagli occhi accesi, dai gusti musicali raffinati, che va pazza per il tamarindo. Anche se non parla – è autistica – comunica continuamente. Sua madre Anita cerca di renderle la vita migliore, studia trattati di neuropsichiatria, prepara cartelloni per tenerla al passo con le materie scolastiche e si aggiorna sulle nuove tecniche di comunicazione per bambini autistici. Suo papà Gualtiero, un medico apparentemente burbero, cerca invece di calmare il panico notturno della figlia raccontandole la “favola” delle patate al latte o attraversa la città di Torino di notte alla ricerca della sua bibita preferita. Della famiglia fa parte anche Giovanna, che osserva i genitori e la sorella minore con uno sguardo ironico e disincantato.
In seguito ad un’accusa grave e infamante, un giorno Pulce viene sottratta ai suoi cari e condotta in una casa-famiglia: il padre è infatti sospettato – si scoprirà poi ingiustamente – di aver abusato di entrambe le figlie. Per Pulce, che non sopporta cambiamenti nel suo quotidiano, la nuova situazione rappresenta uno shock e la famiglia rischia di andare in pezzi.

Tratto dall’omonimo romanzo autobiografico di Gaia Rayneri, il film racconta, con profondo rispetto, di una malattia di cui si continua a sapere ancora troppo poco, l’autismo, e degli sforzi amorevoli e continui che ogni giorno deve mettere in campo chi viene a contatto con essa per garantire a se stesso e agli altri, una vita il più possibile normale.
Il regista, nel raccontare una storia tanto difficile, non si lascia andare a facili sensazionalismi o pietismi. Sceglie i toni della tragicommedia e procede per sottrazione, così che l’impatto della denuncia emerge da sé, senza alcuna forzatura. Quella di Pulce è una famiglia che, come molte di quelle che si trovano ad affrontare la disabilità, viene lasciata da sola, con il peso dell’handicap che ricade unicamente sulle sue spalle. Una famiglia che cerca di sopperire alla latitanza delle istituzioni, alla solerzia cieca e alla mancanza di tatto di tanti addetti ai lavori con cui si rapporta, con l’amore e la piena accettazione di chi è più fragile, indifeso, esposto. Una famiglia che sa riconoscere proprio in Pulce, la parte migliore di sé.
La vicenda è tutta filtrata attraverso gli occhi di Giovanna, la sorella maggiore. Un’adolescente alla prese con un corpo che cambia, con i turbamenti e i palpiti propri di quell’età, e insieme con qualcosa di più grande di lei: un errore giudiziario che avrà strascichi pesanti sulla vita di tutti, ad iniziare dalla propria. Eppure Giovanna riesce a mantenersi a galla, a conservare quell’equilibrio e quella lucidità che le impediranno di essere travolta dalla macchina di una giustizia e di una burocrazia che, una volta avviata, trasforma ogni dettaglio in capo d’accusa, in fonte di sospetto.

Giuseppe Bonito ha alle spalle una lunga esperienza come aiuto-regista. Pulce non c’è è il suo film d’esordio come regista. Il film, candidato ai Nastri d’argento per il miglior regista esordiente e la canzone originale, si è aggiudicato il premio speciale della giuria al Festival del Cinema di Roma (2012).

Il Parco del Mondo continua a stupire con un progetto sociale che non parla solo di cinema ma anche di musica, intrattenimento, incontro. Di seguito la programmazione completa del fine settimana presso il Chico Mendes di Spoleto:

Venerdì 4 Luglio, alle ore 21,15

UN UOMO, UNA DONNA di Claude Lelouch

Il film, inserito nella rassegna “Omaggi al cinema”, ha vinto il Gran Prix per il miglior film al 19° Festival di Cannes nel 1966, e l’Oscar come miglior film straniero nel 1967.

L’ingresso è libero

Sabato 5 luglio, alle ore 21,15

PONYO SULLA SCOGLIERA di Hayao Miyazaki

Il film d’animazione giapponese è una favola sulla potenza dell’amore e delle promesse.

L’ingresso è libero.

Domenica 6 luglio, alle ore 21, 30

PULCE NON C’E’ di Giuseppe Bonito

Il film è una storia vera, tratto dall’omonimo libro di Gaia Rayneri, e racconta senza sentimentalismi lo scontro tra mondo adulto e infanzia, tra malattia e normalità, affrontando un tema delicato come l’autismo.

L’ingresso è libero.

Per maggiori informazioni sulla programmazione www.ilcerchio.net/ilparcodelmondo/

Modificato alle 12:56

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