L'UMBRIA SI COMPATTA INTORNO A PERUGIA E ASSISI, CANDIDATE A CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA 2019 - Tuttoggi.info

L'UMBRIA SI COMPATTA INTORNO A PERUGIA E ASSISI, CANDIDATE A CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA 2019

Redazione

L'UMBRIA SI COMPATTA INTORNO A PERUGIA E ASSISI, CANDIDATE A CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA 2019

Ven, 25/02/2011 - 14:07

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(Fda)- I comuni dell'Umbria si compattano dietro la candidatura congiunta di Perugia e Assisi a capitale europea della Cultura per il 2019, proponendo una formula che includa nel progetto l'intero terrritorio regionale.

E' quanto è emerso ieri, a seguito di una riunione a Palazzo dei Priori, convocata dai sindaci delle due città protagoniste dell'iniziativa Wladimiro Boccali e Claudio Ricci, cui hanno preso parte la presidente della regione Catiuscia Marini, l'assessore alla cultura Fabrizio Bracco e tantissimi esponenti dei comuni maggiori dell'Umbria e delle provincie di Perugia e Terni.

Scopo dell'incontro: coordinarsi tra gli enti coinvolti, per fare una candidatura delle due città come fulcro di un “sistema”, una “rete territoriale” basata sull'economia, sui collegamenti e sul modello di sviluppo proposto dall'Umbria, ovvero l'innovazione in sintonia con la qualità della vita.Come ha detto il sindaco di Perugia Boccali, la candidatura non si fonda tanto sul passato “e su quello che l'Umbria ha dato in termini di arte e civiltà, ma sulla capacità di progettare una idea di sviluppo”. I due sindaci hanno dunque parlato di un “progetto strategico” di ampio respiro, in cui le due città assumono il ruolo di “portabandiera”. Un percorso che secondo Ricci, “ci permetterà di riscoprire un orgoglio autenticamente regionale e le molte energie nascoste di cui l'Umbria è ricca”.

L'idea di costituire attorno alle città candidate una rete territoriale più vasta, coinvolgendo altre amministrazioni locali, non appartiene solo alla candidatura Perugia-Assisi, ma anche a quella di Essen, nella regione della Ruhr, a Marsiglia, in Provenza, e ad alcune delle altre candidate italiane Siena e Ravenna.

Il tavolo aperto ieri darà adesso il via a un percorso, che -come ormai usuale a Perugia- partirà dalla definizione di un logo, “con la ricerca di testimonial che parlino per l'Umbria (uomini di cultura, figure dell' economia, artisti, intellettuali, religiosi)”.

Secondo le due amministrazioni, i passaggi successivi sarà “la costruzione di una lobby che lavori nelle istituzioni europee, con l'apertura di un tavolo aperto al sistema delle imprese e dell' economia”. Questo passaggio, secondo Bracco, sarà fondamentale per essere certi di poter contare sul “supporto di tutto il tessuto regionale (Università, Fondazioni, Camere di Commercio, istituzioni culturali, imprenditoria), dal momento che si mette in moto l'economia dell' Umbria per il prossimo decennio”.

Al progetto, durante l'incontro di ieri, hanno aderito le due Province, i sindaci di Orvieto e Bastia, i rappresentanti di Cttà di Castello, Castiglione del lago, Terni, Marsciano, Gualdo Tadino, Foligno: “Una condivisione molto positiva” – ha detto la presidente Marini chiudendo la riunione – perché è stata espressa una idea unitaria di valorizzazione dell' Umbria che sceglie di investire così sul suo futuro”. Per la presidente della regione, “anche il solo lancio della candidatura ci permette di fare una fortissima promozione del territorio, in grado di attrarre risorse e benefici”. La Marini si è detta ottimista: “la sfida è complessa, i tempi sono stretti, c'è molto lavoro da fare, iter e percorsi da approfondire, anche studiando le esperienze altrui a partire dalla Provenza, che per molti aspetti è simile all' Umbria, ma dobbiamo avere la consapevolezza che l'Umbria è in grado di vincere”.

L'opportunità di diventare Capitale europea della cultura, scelta dai paesi dell'Unione ogni anno, pone grandi vantaggi in termini di finanziamenti per lo sviluppo e visibilità internazionale. Nel 2011 le città capitali della cultura sono Tallin, capitale dell'Estonia, e Turku, in Finlandia. In un primo momento, anche Terni aveva avanzato una sua candidatura autonoma per il 2019, poi ritirata.


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