Col cellulare dentro una cella del carcere di Terni, 3 detenuti in diretta su TikTok: scoperti dalla polizia e denunciati
Dalla cella del carcere di Terni in cui sono reclusi in tre avevano trasmesso un video in diretta su TikTok cantando canzoni neomelodiche pronti a mangiare una pizza. A scoprire il singolare fatto è stata la squadra mobile di Napoli, che lo ha segnalato alla questura di Terni.
Nel video del social network cinese che spopola tra i giovanissimi, infatti, si vedevano tre uomini – due con il volto parzialmente coperto da sciarpe – che cantavano e si accingevano a far festa con una pizza appena sfornata.
L’Ufficio investigativo napoletano ha riconosciuto però tra i tre Francesco Pio Valda, il presunto autore dell’omicidio di Francesco Pio Mainone, il 18enne ucciso a Mergellina, sul lungomare di Napoli, il 20 marzo scorso, per errore durante una lite per un paio di scarpe macchiate.
Secondo quanto ricostruito, il diciannovenne Francesco Pio Valda, infatti, nell’allontanarsi dal luogo avrebbe estratto una pistola esplodendo diversi colpi d’arma da fuoco, uno dei quali ha ucciso Mainone, risultato totalmente estraneo alla vicenda. Valda il giorno successivo è stato arrestato in esecuzione di un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia. L’arrestato è il figlio di un affiliato al Clan Cuccaro e deceduto in un agguato di camorra nel 2013. Attualmente per tale motivo il giovane è detenuto presso la Casa Circondariale di Terni.
Da qui le indagini della Polizia di Stato che, in collaborazione con la Polizia Penitenziaria e il coordinamento dalla locale Procura della Repubblica, hanno consentito di identificare i tre giovani autori del video. Si tratta di due campani e di un siciliano, reclusi al carcere di Terni per reati inerenti il traffico di sostanze stupefacenti, omicidio e associazione di tipo mafioso. Proprio grazie all’identificazione del siciliano – unico con il volto scoperto – tramite il sistema S.A.R.I., è stato possibile avere pieno riscontro all’ipotesi investigativa.
Individuati i responsabili e la cella in cui era stato registrato il video, nella tarda serata del 13 dicembre scorso, personale della Squadra Mobile di Terni e della Polizia Penitenziaria hanno dato esecuzione al decreto di perquisizione emesso dal Procuratore di Terni all’interno del carcere. Tale attività ha consentito di rinvenire, accuratamente celato, il mini-cellulare che, malgrado le dimensioni, era dotato di telecamere idonee alle videoregistrazioni, nonché gli stessi indumenti che avevano utilizzato per celare il volto. Per tali fatti i soggetti sono stati denunciati per accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione, essendo l’utilizzo da parte dei detenuti di telefoni cellulari all’interno del carcere un reato severamente sanzionato.