Terni, lavoratori Treofan in presidio durante consiglio comunale "Ci prendere in giro". Rabbia e preoccupazione per il futuro
Il consiglio comunale di Terni è tornato a 33 consiglieri comunali, colmando il vuoto che si è protratto per alcune settimane per le dimissioni delle consigliere Valeria D’Acunzo e Anna Maria Leonelli.
L’assemblea, nella serata di ieri 7 novembre, ha votato all’unanimità la surroga di Stefano Antonietti, che ha annunciato la sua adesione al gruppo di Fdi, e di Valerio Mecarelli di Forza Italia. Tra i banchi dell’emiciclo di Palazzo Spada molte sono state le defezioni dei consiglieri della Lega, il partito del sindaco in carica, Leonardo Latini. “In consiglio comunale, di fronte alla necessità di surroga di due consiglieri comunali, dopo la serie infinita di cambi di casacca e dimissioni, solo grazie all’alto senso delle istituzioni delle minoranze è stato possibile il rispetto delle procedure dovute per legge – commenta Francesco Filipponi, capogruppo del Pd – Di fronte alle assenze di massa nella maggioranza ed in particolare nella Lega abbiamo garantito l’ascolto dei lavoratori Treofan ed il rispetto di un obbligo normativo dovuto alla surroga di due consiglieri comunali. È ormai la guerra per bande a contraddistinguere quella Lega che a Terni prese il 30% nel 2018 – conclude – oggi infatti le maggiori defezioni si sono registrate nei banchi del gruppo consiliare leghista, forza che esprime il Sindaco. È opportuno che il Sindaco spieghi alla città cosa sta accadendo al suo partito ed alla sua maggioranza, qualora non ci fosse più la fiducia senza attendere oltre restituisca la parola ai ternani”.
Senso Civico “La maggioranza non ha numeri”
All’attacco anche il consigliere di Senso Civico, Alessandro Gentiletti: “Nel Consiglio comunale di ieri la maggioranza eletta dai ternani non aveva i numeri per governare, tanti erano i consiglieri che hanno deciso di disertare la seduta in aperto contrasto col sindaco. Se si è potuto procedere ad approvare le surroghe dei consiglieri dimissionari (tutti della maggioranza) ed evitare così di violare la legge e di essere diffidati è stato per il senso di responsabilità delle opposizioni, che hanno tenuto il numero legale. Ugualmente se si è riuscito ad approvare atti amministrativi importanti, non totalmente condivisibili ma comunque utili alla macchina amministrativa, come quelli necessari per l’efficientamento energetico del teatro Secci, per la digitalizzazione delle procedure del superbonus e per gli interventi di adattamento climatico sulle isole di calore. Soldi e finanziamenti che senza il senso di responsabilità delle opposizioni non avremmo potuto incamerare fin da subito. Mancano ancora sette mesi alle elezioni – conclude Gentiletti – ed il sindaco Latini già non ha più la maggioranza neanche in Consiglio comunale. Sarebbe doveroso che ne prendesse atto e valutasse di conseguenza, restituendo fin da subito la parola ai cittadini”.
Treofan, lavoratori in presidio
Prima del consiglio comunale e durante i lavori dell’assemblea, i lavoratori della Treofan hanno organizzato un presidio per rappresentare il proprio disappunto rispetto alla vertenza che riguarda l’azienda. I lavoratori sono stati ricevuti e ascoltati dal presidente del consiglio comunale, Francesco Maria Ferranti e dai capigruppo: “Ci state prendendo in giro?” – è quanto i lavoratori Treofan, esasperati da una situazione che non sembra avere soluzione, hanno riferito ai politici. A febbraio 2023 saranno due gli anni di cassa integrazione per circa 140 lavoratori e, ad ora, tutte le promesse e le buone intenzioni di tavoli tecnici e cabine di regia, non sono state mantenute. Tutti, ovviamente, temono che, terminata la cassa integrazione, possa arrivare il licenziamento.
Sindaco alle corde
Durante l’acceso confronto il sindaco Latini, messo alle corde dalle incalzanti osservazioni dei lavoratori, ha provato a spiegare che, al momento, l’unica offerta da prendere in considerazione è quella di Hgm, rispetto alla quale è ancora in fase di esame il business plan. Rispetto, invece, alla possibilità di attingere a fondi pubblici per risanare l’azienda, il sindaco ha lasciato intendere che non sarà così facile accedere a fondi pubblici per poi indirizzarli verso la ristrutturazione di un’azienda privata. Il capogruppo del consiglio comunale, Ferranti, ha dunque cercato una mediazione proponendo la costituzione di una Commissione apposita, ma è chiaro che le soluzioni andrebbero cercate insieme alla Regione. Proprio su questo punto, i capigruppo, hanno espresso la volontà di chiedere un’audizione con il liquidatore e l’assessore regionale, Michele Fioroni.