Arcaleni (Castello Cambia) ha annunciato un'interrogazione "Non c'è stata una comunicazione ufficiale e non sappiamo la situazione degli animali"
Un cartello scritto a pennarello attaccato al cancello, non firmato né datato, in cui “si informano i signori visitatori che il canile resterà chiuso fino a data da definire, per visite di controllo ai cani e per lavori di ristrutturazione interni”.
Si presenta così, ormai da giorni, l’ingresso della struttura comprensoriale di Lerchi (Città di Castello) che, secondo le testimonianze riportate da diversi cittadini su media e social, sarebbe arrivata a chiudere a causa di disservizi come “fogne intasate”, “depuratore non funzionante”, la necessità di “rifare l’impianto idrico e sostituire tutti i beverini” o “cani chiusi per 24 ore in uno spazio ristretto”.
Ad annunciare un’interrogazione per saperne di più proprio sul canile, a poca distanza da quella relativa all’altro scottante caso dell’oasi felina, è la capogruppo di Castello Cambia Emanuela Arcaleni che, in primis, chiede i motivi della mancata comunicazione ufficiale, da parte dell’Ente gestore o del Comune, sulle motivazioni della chiusura. Oltre a ciò pretende risposte sull’effettiva situazione del depuratore, “se davvero bloccato e da quanto, e se siano stati informati gli organi di controllo come Arpa per verificare lo stato delle acque del torrente Cerfone e del territorio circostante, al fine di scongiurare un inquinamento ambientale”.
Castello Cambia vorrebbe anche conoscere la situazione degli animali, “se sono stati o meno portati via e dove, oltre che le relazioni dei controlli effettuati nel canile negli ultimi 3 anni, in cui si comprenda lo stato di mantenimento degli animali e il rispetto del capitolato dell’appalto che ha assegnato ad Enpa 477.750 euro per le annualità 2019-2021, più altri 136.500 fino al 31 agosto 2022. Data l’imminente scadenza dell’appalto di gestione ci chiediamo se, in qualità di stazione appaltante, il Comune intenda avvalersi della facoltà di rinnovare il contratto, alle medesime condizioni, per una durata pari a 36 mesi e un importo di 630.000 euro, come previsto nel Bando di gara originale”.
Oltre alla ferma convinzione di operare per una modifica del bando, Arcaleni propone infine alcune integrazioni a quest’ultimo, inviate all’amministrazione comunale, con una relativa mozione: tra queste vi sono “la creazione di un presidio veterinario permanente all’interno del canile, l’istituzione di una anagrafe canina di ciascun ospite e strumenti per incentivare le adozioni. Il tutto per favorire il benessere degli animali, un più efficace controllo pubblico della gestione della struttura, minori costi gestionali e un progressivo calo del numero degli animali presenti”.