La Regione ha avviato da alcuni mesi un'intensa interlocuzione con il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero della Transizione Ecologica e la Presidenza del Consiglio dei Ministri
Il perdurare della situazione di volatilità dovuta all’incremento dei costi delle materie prime, dell’energia e dell’acquisto della CO2, nonché la situazione di incertezza che grava su tutto il comparto delle bioindustrie per la bioeconomia circolare, sono tra i fattori principali che hanno determinato la decisione di Novamont di ridurre temporaneamente l’attività nello stabilimento produttivo di Terni e di procedere a CIG ordinaria dal 1⁰ luglio 20221.
Rispetto a tale decisione, l’Assessorato allo Sviluppo economico della Regione Umbria è in contatto con l’azienda per acquisire elementi informativi in ordine all’evoluzione della situazione, e sta monitorando attentamente la vicenda.
Novamont, interlocuzione con Ministeri e Consiglio dei Ministri
La Regione, consapevole della situazione in cui grava il sito industriale Polymer, le cui infrastrutture necessitano di una riqualificazione e i cui costi iniziano ad essere sempre più gravosi, ha avviato da alcuni mesi un’intensa interlocuzione con il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero della Transizione Ecologica e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, per individuare le risorse, le modalità e gli strumenti più adatti al percorso di rilancio del sito.
Il progetto sul polo chimico legato al Pnrr
L’Assessore regionale allo Sviluppo economico ha ricordato che il progetto di rilancio del polo è stato indicato al Ministero per gli Affari Regionali quale uno dei due progetti bandiera della Regione, a cui verrà dedicato un tavolo di lavoro specifico con il nucleo-PNRR per comprendere le possibili modalità di finanziamento all’interno degli investimenti del Piano.
Il polo rimane, infatti, un sito considerato strategico per l’economia regionale, in cui la stessa Novamont insieme ad altre imprese locali, sta realizzando un percorso di investimenti, a partire dall’acquisizione di parte delle aree di proprietà di Lyondell Basell, che conferma la concretezza e l’importanza della prospettiva di reindustrializzazione dell’area.