Il segretario della Cisl Umbria dopo la lettera firmata anche da Cisl Medici: "Strada ancora tutta da definire attraverso i decreti attuativi"
Il segretario generale della Cisl Umbria Angelo Manzotti (nella foto) si smarca dai sindacati di categoria del settore sanitario (compreso il suo) sulla convenzione firmata da Università di Perugia e Regione Umbria sulla sanità. Nei giorni scorsi, infatti, le organizzazioni sindacali di dirigenza medica, veterinaria e sanitaria avevano criticato vari aspetti del protocollo. Due gli esponenti della Cisl Medici che avevano firmato il documento: il segretario generale regionale Tullio Ostilio Moschini e Luca Nicola Castiglione. Il sindacato territoriale, però, la pensa diversamente.
“La Cisl Umbria – dice infatti in una nota l’organizzazione sindacale – guarda con favore alla sottoscrizione dell’accordo tra Università degli Studi di Perugia e Regione in fatto di sanità”.
“Dopo 10 anni siamo di fronte ad un accordo importante, soprattutto nella consapevolezza che stiamo attraversando un momento particolare. Ciò rende ancora più importanti le ingenti disponibilità economiche messe a disposizione dal Pnrr” dichiara il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti, che è convinto che “in questa partita, se di vincitori vogliamo parlare, c’è ne è uno solo: la comunità umbra. Questo perché siamo di fronte ad una strada ancora tutta da definire attraverso i decreti attuativi: questi, infatti, dovranno prendere forma da un percorso concertativo tra istituzioni e parti sociali”.
Per la Cisl Umbria l’accordo tra l’Università degli Studi di Perugia e la Regione rappresenta un’opportunità, non solo per il settore direttamente interessato ma per tutta l’economia umbra. “La questione della sanità è certamente complessa e questo accordo per essere realmente un’occasione di sviluppo – spiega Manzotti – dovrà procedere affinché la sanità sia sempre più rispondente alle esigenze del territorio, attraverso servizi e strutture, come le case della salute, che offrano assistenza 7 giorni su 7 e 24 ore al giorno. In tal modo sarà possibile anche superare gli intasamenti ai pronto soccorso da parte di chi, non solo nell’urgenza, per affrontare le difficoltà non trova altra possibilità se non quella di recarsi nelle strutture ospedaliere. La Cisl, inoltre – prosegue il segretario – vede nel potenziamento delle due aziende ospedaliere la strada per innalzare il livello delle prestazioni e quindi lavorare affinché la sanità sia pubblica e universale. Questo presupposto, per noi fondamentale – prosegue –, non deve essere dato per scontato: purtroppo, ad oggi, ancora troppe persone si trovano a dover ricorrere alla sanità privata per superare le troppo lunghe liste di attesa. Dobbiamo tutti insieme lavorare – conclude Manzotti – affinché la nostra regione possa tornare ad essere attrattiva oltre che rispondente in ogni momento alle esigenze di tutti i cittadini, anche di quelli che non si possono permettere di accedere a strutture private, e soprattutto delle persone anziane. Questione prioritaria in una regione con uno dei tassi di invecchiamento più alti in Italia”.