I fatti risalgono alla notte del 18 giugno scorso, dopo uno dei tanti giovedì della movida | Oltre al 21enne arrestato e al coetaneo rimasto ferito alla testa, le indagini dei carabinieri hanno portato ad altre 7 denunce
Si è conclusa nei giorni scorsi l’attività investigativa dei carabinieri tifernati relativa alla violenta rissa verificatisi nel centro storico di Città di Castello lo scorso 18 giugno, in uno dei tanti giovedì sera caratterizzati dalla movida.
I fatti del 18 giugno
Intorno alle 3 di notte i militari erano intervenuti in piazza Fanti in seguito ad una segnalazione per una rissa tra un numero imprecisato di giovani. Una volta sul posto – nonostante la fuga dei “contendenti” nelle vie limitrofe – dopo un inseguimento a piedi, la pattuglia era riuscita a bloccare un 21enne di origini straniere, residente ad Umbertide, poi arrestato in flagranza di reato.
Nella stessa piazza era inoltre stato soccorso dai carabinieri e da personale del 118, un altro 21enne di origini straniere, residente in provincia di Arezzo, con una profonda ferita al volto provocata da una bottigliata. Da quel momento sono iniziate le lunghe indagini dell’Arma, tese a ricostruire minuziosamente quanto avvenuto, nonché le presunte e singole responsabilità di chiunque fosse stato coinvolto nei tafferugli.
L’analisi dei filmati della videosorveglianza
I carabinieri hanno analizzato fotogramma per fotogramma le immagini delle telecamere di videosorveglianza del Comune che, sebbene ad una certa distanza, avevano documentato quegli attimi concitati, fornendo dettagli importantissimi. Oltre a quest’ultime si sono aggiunti anche alcuni video registrati da privati e messi a disposizione degli inquirenti, che hanno riscostruito gli eventi ascoltando pure decine di testimonianze e controllando i referti medici dei giovani ricorsi a cure mediche in quelle ore.
La ricostruzione
Da quanto emerso e ricostruito la rissa sarebbe scaturita da un litigio iniziale tra pochi contendenti, diventati 9 in tutto dopo pochi minuti. Oltre al 21enne arrestato e al suo coetaneo rimasto gravemente ferito, infatti, i carabinieri sono giunti all’identificazione di altri 7 presunti coinvolti, di cui 3 italiani, tutti con età compresa tra 20 e 24 anni, la maggioranza dei quali residenti nel tifernate e Comuni limitrofi, altri provenienti dall’aretino.
Non sono ancora chiare le cause che hanno indotto il gruppo a confrontarsi con calci, pungi e bottigliate, sebbene si ritiene che l’alcol possa avere avuto un ruolo rilevante. Per tutti loro, le cui singole responsabilità ora sono al vaglio della Magistratura, è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica per l’ipotesi di reato di rissa.