Con l'apporto dei medici di famiglia si stanno vaccinando 7.500 umbria al giorno | Si rischia di dover rallentare coi casi AstraZeneca e Johnson & Johnson
L’Umbria che sta vaccinando 7.500 persone al giorno chiede l’arrivo di più dosi. Chieste, tra questa e la prossima settimana, 10 mila dosi in più del farmaco Pfizer oltre a quelle già assegnate. Soprattutto per i ritardi di AstraZeneca (questa settimana sono arrivate 8 mila dosi in meno, rispetto a quelle attese, del farmaco anglosvedese) e per le incertezze legate alla sicurezza del prodotto Johnson & Johnson dopo lo stop arrivato dagli Usa e la decisione della casa produttrice di congelarne l’avvio in Europa.
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Impossibile al momento stabilire quante dosi, dei quasi 7 milioni aggiuntivi annunciati dal generale Figliuolo per l’Italia, arriveranno in Umbria. Regione che inizialmente aveva ricevuto forniture inferiori rispetto alla percentuale della propria popolazione. E che per questo aveva chiesto una integrazione di ulteriori 8 mila dosi. Oltre alle 50 mila in più legate all’emergenza varianti, con le quali l’Umbria si è dovuta confrontare prima di altre regioni nell’avvio della terza ondata.
“Senza l’approvvigionamento sicuro dei vaccini è difficile programmare” lamenta il commissario Covid per l’Umbria, Massimo D’Angelo.
E l’assessore Coletto aggiunge: “Non abbiamo ancora iniziato con le farmacie, con le quali abbiamo chiuso l’accordo, perché non abbiamo i vaccini”.
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L’accelerazione negli ultimi tre giorni
Negli ultimi tre giorni in Umbria sono state vaccinate, rispettivamente, 7.057, 7.600 e 7.567 persone. Con l’apporto dei medici di famiglia che è stato di quasi 2 mila vaccinazioni al giorno.
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“Questo numero si ridurrà, perché AstraZeneca non può essere utilizzato per gli under 60” ricorda D’Angelo. Che chiarisce anche che l’opportunità data ai medici di famiglia di vaccinare anche assistiti tra 60 e 69 anni con le dosi di AstraZeneca avanzate nell’apertura delle fiale per i 70enni deve essere un’eccezione per non sprecare il farmaco.
Prenotazioni in ritardo: “Colpa della mancanza di vaccini”
D’Angelo attribuisce alla carenza dei vaccini le prenotazioni che oggi vengono assegnate anche per maggio o giugno: “Senza la disponibilità certa di vaccini non possiamo accelerare. E gli annunci di arrivi di nuovi dosi fatti a livello nazionale devono poi concretizzarsi, perché qui in Umbria ancora non abbiamo visto le dosi in più promesse”.
Il report vaccinazioni
Secondo il report del Governo sulle vaccinazioni, alle ore 6.23 di oggi, giovedì 15 aprile, in Umbria risultano somministrate 215.765 dosi di vaccino anti Covid (l’84,9% delle 254.065 dosi disponibili). Di queste, 128.531 dosi sono andate a donne.
Quanto alle categorie, agli operatori sanitari e sociosanitari sono state inoculate 46.742 dosi, al personale scolastico 19.057, alle forze armate e dell’ordine 3.455. Queste due ultime categorie non sono più ricomprese tra quelle prioritarie, ma seguono le prenotazioni per fascia di età, secondo le ultime disposizioni del commissario Figliuolo a cui l’Umbria si è adeguata.
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Le fasce a maggior rischio
L’estrema priorità, in base all’ordinanza del commissario Figliuolo, viene data a ultra 80enni, soggetti estremamente vulnerabili e persone nella fascia di età 70-79 anni.
Degli 84.10 umbri individuati come vulnerabili hanno ricevuto almeno la prima dose in 18513, mentre coloro che hanno l’appuntamento prenotato sono 28.323.
Tra i 90084 ultra 80enni umbri, sono 60665 quelli che hanno ricevuto almeno la prima dose, con 12401 che hanno la vaccinazione prenotata.
I sanitari no-vax
Si sta procedendo alla vaccinazione dei sanitari che inizialmente non avevano aderito, in base alla disponibilità del farmaco Pfizer. Coloro che, pur con il secondo contatto hanno deciso di non vaccinarsi, si stanno assegnando ad altro incarico o vengono temporaneamente sospesi.
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Le infezioni tra i vaccinati
Sono 233 gli umbri contagiati dal Covid dopo aver ricevuto la seconda dose di vaccino. Di cui 97 trascorsi più di 15 giorni dal richiamo.
Tra coloro che hanno ricevuto la prima dose, i soggetti risultati positivi al Covid sono 559. Di questi, 148 entro 7 giorni dalla prima iniezione, 148 nella seconda settimana e 190 dopo 15 giorni.
Percentuali dunque molto basse rispetto al numero dei vaccinati. Con dati anche migliori rispetto al livello di copertura dei vaccini osservato nella fase della sperimentazione. Casi che si stanno studiando per verificare la possibile incidenza delle varianti sulla minore copertura dei diversi vaccini.
Secondo quanto osservato finora (anche se la Regione non dispone al momento su questo di dati certi), generalmente le persone vaccinate infettate dal Covid presentano comunque scarsi sintomi, escludendo complicazioni severe.