I rappresentanti del popolo ceraiolo negano quanto scritto da un giornale. Il sindaco Stirati “Nessuna proposta formale. Stiamo vivendo biennio drammatico: si evitino speculazioni e falsità”
I Capodieci smentiscono con forza un loro presunto intervento a favore dello svolgimento della Festa dei Ceri il prossimo 11 Settembre (traslazione corpo di Sant’Ubaldo), riportato ieri (23 marzo) da un giornale.
Alessandro Nicchi (Sant’Ubaldo), Fabio Uccellani (San Giorgio) e Andrea Tomassini (Sant’Antonio), in rappresentanza del popolo ceraiolo, hanno condiviso con i presenti al tavolo del 17 marzo scorso il fatto che sia “essenziale, al momento attuale, affrontare esclusivamente la questione del 15 maggio, per poi, in presenza di condizioni realmente ed eventualmente favorevoli e idonee, verificare altre eventuali soluzioni”.
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“Abbiamo già detto la nostra – osserva il sindaco di Gubbio Filippo Stirati – durante l’incontro di tutte le componenti ceraiole, che ha affrontato la tematica più urgente, ossia quella relativa al 15 maggio“.
“Non è vero che c’è stata una proposta formale sull’11 settembre: si tratta di una questione che sappiamo essere presente nei dibattiti informali tra i ceraioli ma nessuno ha ritenuto fosse il momento per affrontarla e dirimerla, vista anche la mancanza di dati oggettivi relativi all’andamento epidemiologico”.
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Poi il sindaco ha fatto un appello alla stampa, anche a nome delle componenti ceraiole: “Stiamo vivendo con estrema sofferenza un biennio drammatico, che ha visto morire persone a noi care. Tutte coloro che siedono al tavolo sono eletti nelle rispettive associazioni espressione del popolo ceraiolo e sono portatori di considerazioni ampiamente condivise, non certo frutto di idee personali”.
“Le valutazioni di ciascuno partono dal sentimento di speranza finalizzato a ripartire come comunità, iniziando magari proprio dal rito festivo in onore del Patrono. Chiedo a tutti di evitare speculazioni o interpretazioni che vadano al di là della tutela del bene comune”.