Il capogruppo del Pd, medico, invita consiglieri regionali e sindaci a farsi vaccinare in seduta pubblica per superare lo scetticismo
Vaccino Astrazeneca ai politici per battere paura e scetticismo. E’ la proposta del capogruppo del Pd in Regione, Tommaso Bori. Che in attesa del verdetto dell’Ema ha inviato questo invito alla governatrice Tese e al presidente Squarta, ai colleghi consiglieri regionali e al presidente di Anci Umbria, Toniaccini.
“Organizzare una seduta vaccinale pubblica in cui somministrare, su base volontaria – è l’idea di Bori – il vaccino Astrazeneca ai rappresentanti delle istituzioni e alle autorità sanitarie locali, partendo da sindaci, consiglieri e assessori regionali, per fugare ogni dubbio e dimostrare che non c’è davvero nulla da temere, ma che anzi bisogna accelerare, raggiungendo gli obiettivi previsti dal timing della campagna”.
Bori, che è medico, si dice disponibile, qualora la sua proposta venisse accolta, “in maniera volontaria, a somministrare personalmente le dosi di vaccino, così da non distogliere altro personale diversamente impegnato nella campagna vaccinale”.
L’Umbria pronta a ripartire con Astrazeneca:
“Su 22263 dosi solo 110 piccoli effetti collaterali”
Far ripartire la campagna vaccinale
Nella lettera, Tommaso Bori evidenzia come l’adesione a questa iniziativa volontaria sarebbe “un gesto di grande valore, un segnale importante per superare gli scetticismi diffusi e dare il buon esempio. Un segnale importante che propongo di dare in questo giorno speciale, in cui ricorre la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia da Coronavirus. A seguito della auspicabile riattivazione delle somministrazioni del vaccino AstraZeneca, – spiega Bori – fondata sui dati ed evidenze scientifiche, è necessario far ripartire, senza esitazioni, la campagna vaccinale e recuperare il tempo perduto. Allo stesso modo, essendo una campagna di massa ad adesione volontaria, è fondamentale che i cittadini siano convinti del fatto che il vaccino AstraZeneca è sicuro e non sussistono elementi di incertezza circa la sua affidabilità ed efficacia”.
Il capogruppo Pd conclude rimarcando che “rimane ancora molto lavoro da fare per superare la diffidenza che questa situazione ha finito per ingenerare tra le persone. Auspico dunque che le istituzioni umbre si dimostrino sensibili e pronte ad accogliere questa proposta”.