Il ministero dell'Istruzione ha chiarito che in specifiche situazioni la presenza in classe può essere ammessa pure per altri studenti
Nonostante le scuole (salvo quelle dell’infanzia in alcuni comuni) siano ufficialmente chiuse in tutta l’Umbria, ci sono dei bambini che in questi giorni sono tornati a fare lezione in presenza. Si tratta dei compagni di alunni disabili o “Bes” (con bisogni educativi speciali).
Se infatti finora la didattica in presenza nei plessi chiusi era possibile soltanto per bambini e ragazzi con specifici problemi (affiancati da insegnanti di sostegno o operatori sociali), in questi ultimi giorni stanno tornando in classe anche alcuni loro compagni di classe. Questo perché il ministero dell’Istruzione ha chiarito che in specifiche situazioni la presenza può essere ammessa pure per gli altri. Per non far sentire soli o diversi gli studenti con disabilità o “Bes”.
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E’ così che alcune insegnanti in questi giorni hanno chiesto la possibilità ad alcune famiglie di mandare nelle scuole i loro figli. Con una parte della classe quindi che segue le lezioni a distanza ed una parte in presenza, insieme ai bambini con bisogni educativi speciali.
Il Miur, infatti, con una nota operativa – parlando dei territori dove le scuole sono chiuse – ha chiarito che “laddove per il singolo caso ricorrano le condizioni tracciate nel citato articolo 43 (del dPCM 2 marzo 2021, ndr) le stesse istituzioni scolastiche non dovranno limitarsi a consentire la frequenza solo agli alunni e agli studenti in parola, ma al fine di rendere effettivo il principio di inclusione valuteranno di coinvolgere nelle attività in presenza anche altri alunni appartenenti alla stessa sezione o gruppo classe – secondo metodi e strumenti autonomamente stabiliti e che ne consentano la completa rotazione in un tempo definito – con i quali gli studenti BES possano continuare a sperimentare l’adeguata relazione nel gruppo dei pari, in costante rapporto educativo con il personale docente e non docente presente a scuola”.