Dopo lo stop del Governo fino all11 gennaio, la Regione attende le indicazioni della cabina di regia per decidere tempi e modalità del rientro in classe delle superiori
La Regione Umbria ha accolto positivamente la scelta del Consiglio dei ministri di rinviare almeno all’11 gennaio il ritorno in classe degli studenti delle scuole superiori, pur al 50%.
Nel frattempo, si riunirà la cabina nazionale per fornire i dati sull’andamento dell’epidemia a livello nazionale e nei singoli territori. Con l’indicazione del colore delle regioni in base al livello di rischio. per le regioni inserite già in fascia arancione, obbligo della didattica a distanza per le scuole superiori. Ma indipendentemente dalla fascia di colore in cui vengono inserite, le Regioni possono con propria ordinanza prevedere ulteriori limiti, come già fatto nelle scorse settimana dalla presidente Tesei in Umbria.
Intanto, però, c’è lo stop obbligatorio al rientro in classe per gli studenti delle superiori almeno fino all’11 gennaio. Poi si dovrà decidere quanto e come far rientrare eventualmente in classe anche gli studenti più grandi. “La Giunta farà le valutazioni in funzione della fotografia epidemiologica dell’Umbria” spiega l’assessore alla Sanità, Luca Coletto. Che più volte, nei mesi passati e anche recentemente, ha messo in guardi dal rischio di contagio legato ai movimenti degli studenti per frequentare le lezioni in presenza.
L’assessore Coletto, ancora convalescente per il Coronavirus che lo aveva costretto anche ad un ricovero prudenziale in ospedale, sta seguendo la situazione con i colleghi della Giunta collegandosi in video conferenza dalla sua abitazione in Veneto.
Tamponi “zero” e rapidi per le scuole
Per limitare i rischi di contagio la Regione conta sul sistema di tracciamento dei cosiddetti tamponi “zero”, così da isolare subito i positivi, soprattutto gli asintomatici.
E per le scuole si sta definendo il protocollo per l’utilizzo dei tamponi rapidi.