La capogruppo Luigina Renzi, "Spoletinità: guardarci dentro per andare oltre. Rispettiamo le particolarità territoriali per crescere, di più, tutti insieme"
“Sopite le polemiche rispetto ad affermazioni sulla “spoletinità”, apparse recentemente su alcune testate giornalistiche, Ora Spoleto vuole partire da quelle affermazioni per tracciare una nuova rotta.“
Così la Capogruppo di Ora Spoleto, Luigina Renzi, in una nota stampa che riprende un tema politico e sociale, diventato di grande interesse dopo la polemica sulla “spoletinità” sollevata dal Prof. Roberto Segatori, e che ha visto una alzata di scudi da parte dell’amministrazione comunale e di molte altre figure istituzionali, economiche e professionali della città del Festival.
“Richiamare alla memoria le glorie del passato solo per colmare il vuoto del presente– sostiene la Professoressa Luigina Renzi– non fa che confermare la attuale crisi profonda e non offre prospettive per il futuro. La realtà della città deve permettere a noi spoletini di fare autocritica ad una certa mentalità che condanna la città all’immobilismo e alla marginalità, anche se a volte evocata pretestuosamente e non generalizzabile.
Detto ciò, la legittima richiesta dei cittadini di Spoleto di difendere il servizio sanitario di base e di essere coinvolti nelle scelte sulla sua trasformazione non può essere considerata come una pretesa aristocratica che dà il via ad una serie di stereotipi vecchi e inutili.
La gestione notarile di una amministrazione priva di proposte per il futuro della città– prosegue la nota di Ora Spoleto– che non è andata oltre qualche slogan e qualche proposta estemporanea, denota una mancanza di visione dell’evoluzione socio-economica del nostro territorio. Quarant’anni di regionalismo hanno rappresentato un potente fattore di modernizzazione per la regione dell’Umbria.
La città di Spoleto, i suoi intellettuali e i suoi politici hanno contribuito al progresso civile e sociale della comunità regionale– sostiene Luigina Renzi- che, da terra di emigranti, è diventata in pochi anni una regione guida in molti campi, dal turismo ai beni culturali alla qualità dei servizi alla persona.
I valori cardine della cultura, della solidarietà e dell’accoglienza hanno generato una politica sanitaria e dei servizi alla persona tra i più avanzati del Paese, politiche di valorizzazione del ricco patrimonio monumentale e storico-culturale, di tutela dell’ambiente e della bellezza del paesaggio che, per la loro portata innovativa, sono state prese ad esempio da altre Regioni.
Spoleto in questo campo ha dato un apporto fondamentale e ci sembra che possa e debba continuare a dare un contributo fondamentale per ripensare il regionalismo degli anni futuri proprio a partire da una riflessione approfondita sulle cause della sua crisi.
La politica territoriale regionale in questo ultimo trentennio– aggiunge la nota stampa- si è mossa su un binario che non ha tenuto conto delle caratteristiche storiche e socio-economiche di ciascun territorio, e quindi non si sono prodotte politiche differenziate per lo sviluppo dei diversi territori. Se questo poteva essere giusto in passato, tuttavia per il futuro occorre cambiare rotta ripensando ad una prospettiva di collaborazione e condivisione di progetti territoriali.
Un nuovo ceto politico è vitale se, capace di elaborare la storia passata, esprime una nuova visione delle cose ponendosi come obiettivo appunto l’innovazione: per questo deve avere chiare le strategie da adottare per proiettare la città nel futuro.
Da coloro che si pongono come studiosi delle dinamiche economiche e sociali- conclude la Capogruppo di Ora Spoleto- d’ora in avanti ci aspettiamo una critica costruttiva analisi rigorose. Per crescere e andare avanti tutti insieme. Mai come ora abbiamo l’opportunità di ripensare il nostro futuro.