“Difendiamo il welfare umbro, difendiamo i più deboli”: è lo slogan scelto da centrali cooperative (Agci solidarietà, Federsolidarietà e Legacoop sociali) e sindacati (Fp Cgil, Fp Cisl, Fisascat Cisl, Uil Fpl) che questa mattina hanno manifestato a Perugia, con un presidio in piazza Italia.
La denuncia
Sindacati e coop hanno denunciato il mancato rispetto da parte della Regione, dell’accordo per il quale i servizi di welfare sospesi causa Covid -19 sarebbero stati rimodulati dalle coop sociali e integralmente pagati dalle Usl.
In questo modo i lavoratori del settore sociale, circa 8000 in Umbria, anziché ricorrere all’utilizzo degli ammortizzatori, avrebbero continuato a lavorare e a essere regolarmente pagati.
Il ruolo della Regione
Questo protocollo però non è applicato dalla Regione Umbria e costringe i lavoratori delle cooperative sociali, molti dei quali con contratti part time e basso reddito, spesso appartenenti a categorie svantaggiate, a rimanere in cassa integrazione, a metà stipendio.
Ma gli ammortizzatori sociali scadono a giugno. Per queste ragioni, dopo un primo confronto tecnico avuto con la struttura dell’assessorato alla salute, è stato chiesto già nei giorni scorsi all’assessore Coletto, un intervento urgente.
E con la convocazione di tutti i firmatari del protocollo al fin di verificarne l’applicazione.
Il tavolo e le richieste in materia di welfare
Sindacati e coop hanno chiesto un tavolo per risolvere i nodi strutturali del settore, a cominciare all’adeguamento tariffario dei servizi accreditati, risalenti a 15 anni fa.
- Tra le richieste presentate alla presidente Donatella Tesei
- il rispetto del tariffario regionale, norma introdotta per garantire i diritti dei lavoratori delle cooperative sociali,
- l’esclusione della logica del massimo ribasso nei rapporti tra cooperative sociali e enti pubblici
- l’approvazione di una norma che impegni Usl, partecipate e Comuni a favorire l’inserimento lavorativo delle persone disabili e dei lavoratori svantaggiati, i primi a essere espulsi dai processi produttivi con la crisi da Coronavirus
Le rassicurazioni della Regione sul welfare
Tesei, dopo aver ascoltato le istanze dei manifestanti, ha ribadito da parte dell’Ente la volontà di applicare l’accordo sottoscritto ad aprile in merito alla retribuzione piena dei lavoratori per quel che riguarda il mese di marzo e di aprire un tavolo tecnico per i mesi di aprile e maggio, nel rispetto delle normative. “La nostra Giunta – ha sottolineato la presidente – ha grande sensibilità nei confronti del mondo delle cooperative da voi rappresentato. L’emergenza Covid ci ha fatto sospendere un percorso che stavamo avviando anche con il vostro settore. Da parte nostra comunque troverete sempre una interlocuzione attenta, aperta, propositiva e ricettiva al tempo stesso”. Sul tavolo, oltre all’accordo sottoscritto ad aprile, vi sono tra l’altro le questioni delle tariffe, della legge sugli appalti e dei centri estivi. Proprio in merito a quest’ultimo punto l’Ente ha confermato l’impegno economico di 3 milioni in attesa anche di avere contezza dell’intervento del Governo nazionale.
I sindacati: “Incontro positivo”
“L’incontro con la Presidente Tesei – affermano i rappresentanti di sindacati e cooperative – è stato positivo. La Presidente ci ha ribadito la grande sensibilità della Giunta nei confronti del mondo delle cooperative sociali assicurandoci un’interlocuzione attenta, aperta, propositiva e ricettiva al tempo stesso. Abbiamo definito con la Presidente la convocazione di un tavolo di lavoro tecnico per applicare il protocollo sottoscritto sull’Art. 48 e la convocazione di un tavolo di crisi, anche con ANCI, sulla cooperazione sociale per affrontare i nodi strutturali come l’adeguamento delle rette, il tema delle gare di appalto e l’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate. Adesso sarà importante rispettare il percorso condiviso oggi. Da parte nostra ci sarà la massima collaborazione per risolvere i problemi aperti nell’interesse della comunità”.