Approvato a maggioranza il Piano del Commercio, che il Consiglio comunale di Città di Castello aveva adottato a novembre. Nell’ultima seduta dell’assise l’assessore al Turismo e Commercio Riccardo Carletti (nella foto) ha sottolineato come “la fase della pubblicazione non ha portato nessuna osservazione. Quindi andiamo all’adozione definitiva senza modifiche rispetto alla stesura originaria”.
Città di Castello è il primo grande Comune dell’Umbria a dotarsi di questo strumento. Il piano è un atto di programmazione per medie e grandi strutture commerciali che introduce strumenti nuovi, come le ‘aree critiche’, le ‘aree sature’ e l’onere aggiuntivo del 20% sulle opere di urbanizzazione da destinare al centro storico. Completa il quadro della pianificazione in corso, intersecandosi con il Pums (Piano Mobilità Urbana Sostenibile), il Piano regolatore operativo (Prg) e guardando al Piano del traffico urbano.
Il Prg assume le decisioni del Piano del Commercio, in particolare si fa carico delle strutture di grandi dimensioni. Contabilizza i metri quadrati di commercio della zona critica, ovvero la zona industriale Nord, per la valutazione del passaggio ad area satura.
I processi che monitora sono l’andamento commerciale della città antica, prevedendo incentivi alla permanenza o all’insediamento delle attività, e la zona industriale in cui la tendenza all’espansione potrebbe alterare l’equilibrio del sistema: nel Piano quest’ultima viene definita come area critica, cioè ammette ancora un limitato sviluppo, superato il quale la stessa sarà rubricata come area satura. Si limiterà dunque l’eccessivo sviluppo del commercio al dettaglio attraverso le destinazioni d’uso e la contabilizzazione delle superfici di vendita complessiva, allineando a queste indicazioni anche il Prg con premialità legate al recupero.
Bucci (Castello Cambia): “La mancanza di osservazioni non esime da una critica per l’area satura della zona industriale nord, che comporta problemi di traffico e per il centro storico”. Bartolini (Psi): “Il piano servirà a migliorare l’assetto delle attività commerciali. Le regole europee e la globalizzazione hanno cambiato tutto con l’e-commerce. Il nuovo piano del commercio è uno strumento che gli operatori attendevano da anni e che mette ordine in situazioni non regolamentate”.
Il “Sì” è venuto dalla maggioranza (Pd, PSI, La Sinistra, Gaetano Zucchini del Gruppo Misto), “no” dalle opposizioni (Fratelli d’Italia, Forza Italia, Marcello Rigucci del Gruppo Misto, Tiferno Insieme e Castello Cambia.