Tredicimila residenti in meno rispetto al 2014 e 2.625 in meno rispetto all’ultimo anno. Il quadro è quello di una regione che invecchia e che si spopola e viene tracciato dal rendiconto sociale 2018 dell’Inps Umbria, presentato da Ivano Fumanti che è il presidente del Comitato regionale Inps Umbria, e dal vice Simone Cascioli.
Un ritratto che è andato in direzione della questione legata al personale: “Inps ha sofferto negli ultimi 10 anni di una forte carenza di personale a causa del mancato turn over. In Umbria nel 2018 il contingente di personale si è ulteriormente ridotto a 433 unità, di cui 362 over 50. Ovviamente tale riduzione ha avuto effetti sullo stress interno e sulla qualità del servizio erogato, con una contrazione inevitabile anche della presenza sul territorio”.
Dal 1° luglio 2019 sono state assegnate alla direzione regionale 57 nuove risorse, neoassunti “che rappresentano – dice il presidente Fumanti – una grande opportunità di miglioramento, sia del clima interno che della capacità di risposta ai bisogni del territorio. È evidente che occorrerà continuare a garantire il turn over e riuscire ad essere presenti in mo do più capillare, offrendo servizi quantitativamente e qualitativamente migliori”.
I numeri della regione
Quanto ai numeri, la regione invecchia e si spopola: quasi 13.000 residenti in meno rispetto al 2014, 2.625 solo nell’ultimo anno. Diminuisce anche la popolazione straniera residente, con un saldo negativo, sempre rispetto al 2014, di oltre mille unità.
La situazione è determinata non solo dal 50% circa in meno delle nascite rispetto alla mortalità, ma anche da una costante migrazione, soprattutto di giovani verso altre regioni e all’estero.
Occorre quindi interrogarsi su questo e capire le motivazioni per le quali la regione non è terra di attrazione in cui vivere. Dopo anni di crisi in cui anche in Umbria si sono persi migliaia di posti di lavoro, nel 2018 si riscontrano segnali positivi rispetto al dato occupazionale ma non possiamo, a mio parere, parlare di ripresa, anche perché già nel 2019 siamo in presenza di segnali opposti.
Il lavoro in Umbria
Rispetto al 2017 aumentano i lavoratori dipendenti soprattutto nel privato (+2,2%) e in agricoltura (+4%), purtroppo solo con contratti a termine e di breve durata. Diminuiscono i parasubordinati, così come diminuiscono sensibilmente lavoratori autonomi, artigiani e commercianti.
Diminuiscono le attività industriali (-1,6%) e le imprese di costruzioni (-2%), fenomeno questo che meriterebbe di essere approfondito con riferimento alle dimensioni di tali imprese, secondo i dati riportati in questo Rendiconto. Aumentano invece le attività dei Servizi, in particolare di Alloggio e Ristorazione (+2,2%).
Rimane più o meno invariato il numero dei fruitori della CIGO mentre si registra una riduzione in quelli della CIGS e delle Indennità di disoccupazione. L’età media degli interessati che percepiscono le prestazioni sociali è tra i quaranta e i cinquant’anni – età che supera i cinquantacinque anni quando si tratta di mobilità.
Lo stato delle pensioni
Rispetto alle prestazioni assistenziali, com’è prevedibile in una regione che invecchia, crescono sensibilmente e in modo costante gli invalidi civili, mentre diminuiscono le pensioni sociali e gli assegni sociali.
Sul fronte pensionistico più in generale, il dato che va evidenziato è la diminuzione del numero delle pensioni dei lavoratori dipendenti privati e dei lavoratori autonomi, mentre cresce il numero dei pensionati pubblici e dei lavoratori parasubordinati. In Umbria l’importo medio mensile di una pensione di un lavoratore dipendente privato è intorno a 1.000 euro, mentre la pensione media di un autonomo è di circa 800 euro.
“I dati esposti sicuramente sono indicativi della situazione economica e sociale della nostra regione. Li consegniamo ai cittadini, alle parti sociali, alla politica, alle Istituzioni come oggetto di riflessione e discussione, confidando in un vero interesse da parte di tutti affinché siano intraprese azioni concrete e positive che portino al miglioramento socio-economico e allo sviluppo della nostra bellissima Umbria”, ha concluso Fumanti.