Il Comune di Terni in questi giorni ha deliberato una riduzione drastica dei fondi riservati al trasporto disabili, lo stanziamento è passato da 350.000 euro a 75.000, creando forti ripercussioni sia sul servizio che sugli attuali livelli occupazionali. Il servizio trasporto disabili presso i centri diurni, avviato ormai da anni, era rivolto a circa 77 famiglie, le quali, con questa nuova rimodulazione, dovranno organizzarsi autonomamente, potendo usufruire di un contributo, ricalcolato secondo i parametri Isee, che si aggirerà mediamente intorno ai 100 euro mensili.
“Di fatto le famiglie dovranno organizzarsi il servizio utilizzando cooperative, aziende o associazioni di volontariato – sottolinea la Fp Cgil – senza che sia prevista la presenza di un accompagnatore formato, fatto che a nostro avviso riduce le condizioni di sicurezza, sia delle persone trasportate che dell’autista. I costi che le famiglie dovranno sopportare verranno determinati dalle aziende/cooperative in base ad un mero conteggio chilometrico e ad un parametro, stabilito in ossequio alle tabelle Aci, contenuto nella delibera del Comune.
Ciò determinerà una concorrenza sleale tra aziende e cooperative che applicano le tabelle contrattuali e associazioni che utilizzano personale volontario, che svolge certamente un ruolo sociale importante, ma non può mai essere sostitutivo del lavoro retribuito.
Tale delibera, oltre a creare evidenti difficoltà per gli utenti, di fatto determinerà una significativa riduzione del personale impegnato nel servizio, ad oggi circa 25 operatori tra autisti ed accompagnatori.
Dobbiamo anche segnalare il mancato coinvolgimento nella preparazione della delibera delle famiglie, delle associazioni dei disabili e delle organizzazioni sindacali.
Per tutte queste ragioni, la Fp Cgil di Terni, a partire già da lunedì 18 marzo, con un’assemblea dei lavoratori, aprirà una vertenza finalizzata al ritiro/rimodulazione della delibera ed al mantenimento degli attuali livelli occupazionali”.