Verso la normalizzazione l’inquinamento dell’aria a Ponte San Giovanni dopo l’incendio di domenica pomeriggio alla Biondi Recuperi. Lo rende noto l’Usl Umbria 1, dopo i nuovi risultati forniti dall’Arpa, che nei giorni scorsi aveva evidenziato la presenza di benzene 20 volte oltre la norma.
Preso atto dei dati ARPA del 14 marzo, ancora parziali ma deponenti per una sostanziale normalizzazione dei parametri di qualità dell’aria (PM10, Diossine e PCB, IPA, Metalli, Benzene, Stirene, NO2, CO) innalzatisi dopo l’incendio verificatosi a Ponte San Giovanni il 10 marzo 2019, e sentiti anche i competenti servizi del Dipartimento di Prevenzione della USL Umbria 1, – fa sapere l’azienda sanitaria – si comunica che ad oggi non sussistono più le problematiche di inquinamento aereo che avevano portato, tra le altre cose, alla temporanea chiusura delle scuole nel territorio interessato. Tuttavia, laddove non ancora attuato, si ricorda l’importanza di procedere ad un intervento straordinario di manutenzione, pulizia e/o sostituzione dei sistemi di filtrazione destinati al ricambio dell’aria di ambienti di vita e di lavoro, nonché ad una accurata pulizia dei relativi locali.
Al momento, quindi, e in attesa di ulteriori dati da ARPA, l’attenzione si sta rivolgendo soprattutto verso le ricadute a terra degli inquinanti prodottisi in occasione dell’incendio ed in tal senso sono in corso accertamenti volti a determinare il contenuto di PCB, IPA, Diossine e di alcuni metalli pesanti, su campioni di latte bovino, di uova, di vegetali a foglia larga (bietole e rape) e di fieno destinato all’alimentazione animale.
Nel contempo sono anche in atto indagini ambientali riguardanti l’inquinamento da prodotti di combustione all’interno del sito produttivo interessato dall’incendio e nelle aziende più prossime, per valutare ulteriori aspetti di tutela riguardanti soprattutto i lavoratori.
In attesa dei risultati di tali accertamenti e fino a nuova comunicazione, nei territori interessati si raccomanda pertanto la puntuale osservanza delle disposizioni cautelative di cui all’ordinanza sindacale del 13/3/2019 n. 253, di cui si allega estratto:
a) consumo di prodotti alimentari coltivati solo dopo accurato lavaggio con acqua associato a strofinazione delle superfici e, ove possibile, alla rimozione del rivestimento superficiale mediante spellatura o sbucciatura;
b) divieto di consumo dei prodotti coltivati nell’area individuata, da parte dei soggetti più a rischio, come bambini, donne in gravidanza e in allattamento;
c) divieto di raccolta e consumo di funghi epigei spontanei;
d) divieto di pascolo e razzolamento degli animali da cortile; e. divieto di utilizzo dei foraggi e cereali destinati agli animali, raccolti nell’area interessata dall’incendio.
Per eventuali informazioni particolari, i servizi del Dipartimento di Prevenzione restano comunque a disposizione anche attraverso i centralini aziendali.