La E45 finisce su Striscia la notizia, il celebre notiziario satirico di Canale 5. Ma di comico c’è ben poco. All’indomani infatti della riapertura al transito dei mezzi leggeri del viadotto Puleto, che era stato posto sotto sequestro dalla Procura di Arezzo perché considerato a rischio crollo, con la conseguente chiusura della strada, Chiara Squaglia di Striscia la notizia ha effettuato un sopralluogo al viadotto Tevere 4, un altro di cui la Procura aretina mostrava lo stato di degrado. “La situazione – scrivevano i magistrati – rappresenta una criticità estrema per la maggior parte degli elementi strutturali e di servizio asserviti al viadotto Puleto ma anche del confinante viadotto Tevere 4 che versano in condizioni di degrado“.
Accompagnata da un ingegnere, Chiara Squaglia mostra il calcestruzzo degradato dei piloni, che lasciano scoperti l’armatura in ferro, evidentemente danneggiata. E poi, l’erosione alla base di alcuni piloni causata dalle acque del Tevere.
Il viadotto Puleto riaperto al traffico leggero
Nel servizio si ricorda che l’Anas doveva provvedere ad un intervento di manutenzione del viadotto Tevere 4 entro il 2018 e si sollecitano pertanto i lavori per la sua messa in sicurezza. Con tanto di residenti di Pieve Santo Stefano che mostrano la propria preoccupazione. Sull’altra faccia della medaglia ci sono però le esigenze dell’economia, e non soltanto altotiberina, vista l’importanza di quest’arteria per il traffico dall’Umbria verso il nord.
Esigenze di sicurezza, ma anche la necessità di far muovere persone e merci, dunque. Ecco perché, come sollecitato dal servizio di Chiara Squaglia di Striscia la notizia, ci si aspetta che i lavori anche sul viadotto Tevere 4 vengano effettuati al più presto.
Apertura, ma senza controlli
Ma intanto, la riapertura della E45 al transito dei mezzi leggeri ha creato subito polemiche. Nonostante il divieto di transito ai mezzi pesanti, tir e autocarri sono visti passare sopra il viadotto Puleto, come dimostrato anche dalle fotografie pubblicate dal Corriere dell’Umbria nella sua inchiesta. Dal punto dove inizia la limitazione al traffico, infatti,ci sono cartelli e segnaletica verticale, ma non un pattugliamento delle forze dell’ordine.