In Umbria solo 4 scuole su dieci sono accessibili dal punto di vista delle barriere fisiche. A denunciarlo è il consigliere regionale Marco Squarta (FdI), che commenta una recente indagine condotta dall’Istat.
“È un altro indicatore, negativo – commenta l’esponente del centrodestra – del fatto che l’Umbria stia perdendo terreno rispetto alle regioni più evolute del Nord Italia. Secondo l’Istituto di ricerca – prosegue – più della metà delle scuole nella nostra regione, il 52 per cento per la precisione, non sono accessibili a causa della mancanza, per esempio, di ascensori per il trasporto dei disabili, di bagni, per scale e porte non a norma, oppure per l’assenza di rampe o servoscala“.
“Il dato umbro – evidenzia Squarta – è peggiore rispetto alla media nazionale, che si attesta intorno al 49 per cento. Nonostante ciò i lavori effettuati durante l’anno scolastico 2017/2018 per migliorare l’accessibilità degli edifici, solo nell’8,5 per cento dei casi sono stati finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche (media italiana 10,7 per cento); ne avrebbe bisogno più di una scuola su cinque, il 20,2 per cento“.
“Il problema dell’accessibilità – continua Squarta – è accentuato se viene considerata anche la presenza di barriere senso-percettive per i disabili sensoriali, per cui non sono richieste opere strutturali quanto
l’installazione di segnali e guide tattili sui pavimenti oppure mappe a rilievo negli edifici. Secondo le statistiche Istat non è accessibile il 66,8 per cento degli istituti in Umbria. Nella nostra regione solo il 23 per
cento delle scuole dichiara di possedere facilitatori senso-percettivi utili a favorire all’interno del plesso l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghi agli studenti ciechi e ipovedenti“.
“L’accessibilità nelle scuole – rimarca Squarta – è un aspetto che interessa tutti gli studenti con disabilità, ma porta con sé ricadute positive al contesto generale. La qualità dell’ambiente che si riesce ad ottenere, giorno dopo giorno, con il sacrificio di tutti, infatti, incide sul benessere in una prospettiva di inclusione. E in più le iniziative per migliorare le condizioni degli edifici si riflettono inevitabilmente sulla qualità della didattica e formativa delle intere classi, in modo particolare degli alunni meno fortunati“.
“Il patrimonio scolastico umbro è abbastanza vetusto – prosegue Squarta – costruito per lo più tra il dopoguerra e la fine degli anni Ottanta. Nell’ultimo periodo sono state svolte verifiche sulla vulnerabilità sismica, ma secondo il recente report ‘Ecosistema scuola’ di Legambiente è bassa la percentuale delle indagini diagnostiche dei solai (13,5 per cento contro il 20,7 nazionale) con uno scarso 2,5 per cento di interventi di messa in sicurezza effettuati nel 2017. Stando al dossier dell’associazione ambientalista – conclude – il 25,8 per cento delle scuole umbre necessita di interventi di manutenzione urgenti”.