Zaira, una anziana signora di 83 anni si era affidata ai propri vicini. Una coppia gentile e premurosa la quale si era offerta di aiutarla nelle faccende domestiche, accompagnarla a fare la spesa, le visite mediche, qualche passeggiata, insomma, la assistevano nella normale vita quotidiana. Finanche a gestire i propri risparmi: La liquidazione del marito, deceduto anni or sono, ed i propri soldi che avanzavano, ogni mese, dalla propria pensione.
Per rendere tutto più facile le propongono di diventare cointestatari del suo conto corrente. Una questione di praticità, gli avrebbero detto ed invece, giorno dopo giorno i due coniugi hanno cominciato a prenderci la mano.
Prima hanno comprato due fondi di investimento a proprio nome, uno da 80.000 euro ed uno da 50.000 euro, poi hanno avviato una polizza assicurativa sulla propria vita, pagata mensilmente con addebito sul conto dell’ignara signora. Infine, con abilità, hanno convinto l’anziana donna a concedergli l’usufrutto della propria abitazione, nella quale tuttora vive. In questo modo, hanno prosciugato, in circa quattro anni le risorse finanziarie dell’anziana donna.
Alla fine sul conto erano rimasti solamente 17.000 euro. Ad accorgersene la stessa vittima
che insospettita da alcune voci ha richiesto un estratto conto, riscontrando innumerevoli operazioni, soprattutto prelievi, che non aveva mai disposto. Immediata la denuncia, cui hanno fatto seguito le indagini e gli accertamenti disposti dalla locale Procura ed eseguiti dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Terni i quali, nel corso dell’operazione denominata “Robin Hood ”, ricostruivano tutte le movimentazioni finanziarie poste in essere dai coniugi fino a rintracciare e sequestrare i fondi di investimento e la polizza assicurativa.
Grazie ai provvedimenti di dissequestro disposti dal magistrato inquirente i titoli, con la continua assistenza dei finanzieri, venivano quindi disinvestiti, ed il ricavato restituito all’avente diritto . Anche l’abitazione, previo accordo fra le parti, stipulato avanti ai militari della Guardia di Finanza, veniva restituita con atto notarile alla legittima proprietaria così come disposto dal magistrato inquirente che ha costantemente seguito le operazioni. Il tutto alla faccia dei vicini, i quali richiesto il patteggiamento hanno concordato una pena di 8 mesi di reclusione e 80 euro di multa.
Terni, vicini 'rubano' casa e conto corrente ad anziana
Mar, 25/02/2014 - 11:20